(A.Pugliese) – A mericana La storia è sancita il 15 aprile con la firma dei contratti preliminari e il 18 agosto con quelli di cessione. La Roma è il primo club italiano in mano agli yankees.
B aldini L’uomo che ha il compito e la responsabilità di far sognare i tifosi giallorossi. L’inizio non è stato proprio come quello di una favola, ma il futuro può essere roseo.
C ontratto È quello di Daniele De Rossi, l’uomo che nessuno vuole perdere. Da domani potrebbe essere di qualcun altro. La speranza, è che la firma sia quella giusta.
D iBenedetto Il primo presidente Usa del calcio italiano. All’inizio c’era la caccia alle sue foto, a Roma e negli Usa. Oggi, che ha meno poteri, sembrano già un po’ sbiadite.
E nrique Al tecnico spagnolo è stato «perdonato» tutto. Tra tante difficoltà e mille genialate, è a caccia del bandolo della matassa. Lo troverà?
F atica «Trabajo y sudor», il dogma assoluto di Luis Enrique. Dal ritiro di Riscone è la chiave di ogni suo lavoro, dentro e fuori il campo.
G iovani Bojan, Lamela, Borini, Kjaer, José Angel e Pjanic. Ma anche Nico Lopez, Viviani. Caprari e Verre. È il futuro, la strada da seguire.
H einze Dai malintesi con Luis Enrique alla gara super con la Juve. «El gringo» a giugno tornerà in Argentina. Ma ci sono ancora sei mesi…
I van L’addio di De La Peña è stato il primo segnale di allarme nella nuova Roma. Per fortuna rientrato, anche se un po’ di confusione l’ha creata.
L amela Totti l’ha già incoronato come suo possibile erede. Erik ha tutto per lasciare il segno ad alti livelli. Magari come un altro Totti, ci accontenteremmo anche di un po’ meno.
M ontella L’allenatore più fortunato e sfortunato dell’anno. È passato da Capradossi Giovanissimi a Totti. Ma senza americani, chissà…
N eep È la holding che «controlla» la Roma, all’interno della quale convivono ma come? due anime: la Di Benedetto LLC e Unicredit.
O svaldo Arrivato tra lo scetticismo generale, è la più bella sorpresa di questi primi sei mesi. Viscerale, istintivo, piace così. Soprattutto al popolo femminile giallorosso.
P allotta È il vero «presidente» della Roma, l’uomo forte del consorzio Usa. E ora c’è grande attesa per il suo esordio ufficiale all’Olimpico. L’8 gennaio, contro il Chievo.
Q uarantadue Come i chilometri che dividono l’Olgiata da Trigoria. In questo tragitto c’è tutto Luis Enrique e le sue mille contraddizioni.
R osella La Sensi ha chiuso con il calcio e «aperto» alla politica. Papà Franco era di un altro spessore, lei ha sfruttato la scia. Ma la famiglia sarà sempre nella storia romanista.
S abatini L’uomo che sta provando a cambiare la Roma: giovani, talento, altissima qualità. Vive di pane e calcio, a qualsiasi ora. Lamela e Lopez sono le sue magìe, ora si aspetta il prossimo colpo.
T otti Anche a 35 anni e senza nessun gol all’attivo, è ancora lui la vera anima giallorossa. Messe da parte le polemiche iniziali e qualche dubbio sul suo futuro da parte di qualcuno, resta l’uomo a cui affidarsi. In campo, ma non solo.
U nicredit Ha «traghettato» il passaggio dai Sensi agli americani e ora cerca acquirenti per cedere la metà delle sue quote 40%. Se sbarcasse in Cina, ci sarebbe da divertirsi.
V ecchia guardia È quella a cui si è affidato Luis Enrique per non andare a fondo: Totti su tutti, poi Taddei, Juan e Fabio Simplicio. E sono arrivati 7 punti con Juventus, Napoli e Bologna.
Z oro In arte Diego Bianchi: comico, romano, romanista e amico di Franco Baldini. I suoi articoli su Facebook, firmati «Kansas City 1927», sono i commenti più esilaranti del 2011 sulla Roma di Luis Enrique.