In vista del match, che domenica vedrà contrapposte Fiorentina e Roma sul prato verde del “Franchi” di Firenze, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato l’ex attaccante viola Enrico Chiesa, per commentare l’importante match e il momento di forma delle due compagini. Ecco quanto detto:
Hai vissuto anni importanti a Firenze e a Roma. I tuoi ricordi?
“A Firenze ho vissuto tre anni bellissimi conditi dalla vittoria della Coppa Italia. Poi, ahimè, arrivò il brutto l’infortunio al ginocchio, che ha compromesso la mia esperienza in Toscana. Quando mi trasferii a Roma, venivo da un grandissimo infortunio. Lì ho comunque vissuto bene in un ambiente bellissimo, con il quale ho avuto un rapporto incredibile. Sono andato via, perché volevo giocare con quella continuità che ho poi trovato a Siena”.
Tu che conosci l’ambiente romano, quanto aspetterà Luis Enrique?
“E’ brutto dirlo, ma alla fine sono i risultati che contano. I Tifosi, hanno dimostrato grande maturità rimanendogli vicino fino ad ora. Il suo in Italia, è visto come un gioco nuovo. La Roma ha un gioco molto articolato, che manca ancora di concretezza e cattiveria sottoporta per la mole di gioco che esprime. E’ comunque normale che se non arrivano i risultati, ci sia una parte della tifoseria che non è contenta. L’importante è che dietro di lui, convinti di questo progetto, ci siano una dirigenza e una società forti. Il problema di Luis Enrique, è che anche se durante gli allenamenti si dimostra un allenatore bravo e competente, poi la domenica è l’unico giudice”.
Osvaldo come te è un attaccante poliedrico. Come giudichi il suo operato?
“A Firenze ha fatto delle buone cose in una Fiorentina che aveva attaccanti importanti in rosa. In Spagna, è finalmente riuscito a mettersi in mostra. Questo lo ha portato a Roma, dove si è guadagnato la chiamata in Nazionale. Prandelli, è un allenatore competente che conosce le sue doti e caratteristiche, ma che comunque non regala la maglia azzurra al primo che capita. Il ragazzo deve comunque trovare continuità. A Roma, che è una piazza importante, è quello che si fa vedere di più nel pacchetto avanzato, lasciando in panchina un certo Borriello”.
Caso Osvaldo-Lamela?
“E’ difficile esprimere giudizi da fuori, perché non sai come è effettivamente andata. Sono cose che succedono, è normale ci sia un po’ di nervosismo dopo una partita persa, l’importante è ammettere sempre l’errore. La società aveva l’esigenza di fare uscire la questione e ha preso una posizione ferrea e importante, sulla quale non si può esprimere un opinione, perché se a Firenze si vince, la società ha fatto bene, se si perde, è perché mancava Osvaldo”.
Delio Rossi è la cura per i viola?
“I cambiamenti non si possono ancora vedere. Col Milan ha fatto una discreta partita e ha perso, a Palermo ha preso un gol ed è crollata. Rossi ha un compito non facile; da qui a natale, a partita dal match con la Roma, lo aspettano quattro partite difficili”.
Pronostico?
“Alla fine credo venga fuori un pareggio, anche se può essere una bella partita. La Roma vuole vincere col gioco, Delio Rossi è invece attento ai particolari, e troverà qualcosa per arginare il possesso palla della Roma. Sarà una bella partita, molto importante e carica di tensioni. Entrambe le piazze sono molto esigenti e le squadre sono in un momento non brillante”.
A cura di Flavio Festuccia