Roma-Juventus è un derby da sempre. Viola e Boniperti lo resero frizzante di aneddoti e polemiche, Falcao e Platini lo nobilitarono sul campo, Baldini e Moggi arrivarono alla guerra personale, di mercato e oltre. Stasera, nel monday night, un lunedì senza Fiorello in diretta tv, chi non potrà andare all’Olimpico si accomoderà in poltrona, perfino, volendo, con gli occhialetti del tridimensionale.
Lo spettacolo è garantito. Perché se Conte vorrà riprendersi la testa della classifica, momentaneamente vestita di altro bianconero, quello della straordinaria Udinese di Guidolin, Luis Enrique ha bisogno di un colpo che lo riabiliti agli occhi di una piazza scontenta, assicurandogli il panettone e oltre. «Mai dire mai», ha detto ieri riferendosi all’ipotesi dimissioni. (…) De Rossi sarà un centrale alla Mascherano, o se preferite alla Beckenbauer, e probabilmente le redini del centrocampo finiranno in mano al baby Viviani, direttamente spedito dalla Primavera all’università.
«E Totti?», ci si chiede. Scherzando, ma non troppo, ha più probabilità lui di giocare che Del Piero, con cui raccontava, tra cento esilaranti provini, barzellette di beneficenza. Poi in campo erano colpi di classe, la meglio gioventù che ora paga inevitabilmente il conto all’anagrafe. Un tempo si aspettava il venerdì per conoscere l’arbitro del match: intrighi e sospetti erano una costante, non certo infondati nella tribù di Calciopoli. Stavolta ci sarà Orsato. (…)