(U. Trani) – Adesso la Romaesagera. Il secondo successo di fila, 2 a 0 contro il Bologna, è la più bellla prestazione del nuovo corso. Luis Enrique ottiene al Dall’Ara la quarta vittoria esterna raccogliendo i frutti del suo lavoro da perfezionista. (…) La partita potrebbe durare all’infinito, il gruppo si diverte a creare chance sull’onda barcelonista. Il punteggio è bugiardo, tra sprechi e parate di Gillet. Peccato che arrivi la sosta di Natale, proprio ora che i calciatori ci stavano prendendo gusto. Come previsto, Luis Enrique, pur schierando nel recupero della prima giornata la diciottesima formazione diversa in 18 gare ufficiali, cambia solo un giocatore e per dieci-undicesimi conferma la squadra di domenica sera al San Paolo: dentro Pjanic per Greco. Gli è piaciuta troppo la Roma che ha vinto con merito contro il Napoli per andarsi a complicare la vita contro il Bologna quartultimo in classifica. L’asturiano ha ragione, perché la squadra, con la miscela perfetta tra giovani e senatori, riesce a fare addirittura meglio. Nel primo tempo è straripante. Non solo si porta avanti di due reti, ma il dominio è assoluto, offrendo il meglio del repertorio dell’idea di calcio del tecnico di Gijon: possesso palla (68 per cento, 11 in più che al San Paolo), verticalizzazioni, pressing alto, terzini che avanzano e attaccanti che difendono. Il ritmo è pazzesco e produce una raffica di occasioni. Totti calcia subito di sinistro, ma Gillet para. Al diciassettesimo il capitano batte una punizione da destra, Perez rinvia di testa e Taddei, appostato al limite dell’area, conclude al volo di destro nell’angolo scoperto: uno a zero e primo gol stagionale del brasiliano, il più bravo della serata. Il Bologna, a parte qualche tentativo di Diamanti e Di Vaio, assiste all’esibizione dei rivali. Il 4-3-2-1 di Pioli è fragile, forse leggero in alcuni interpreti come il mediano Casarini, sostituito nell’intervallo con Mudingayi. Con tre passaggi la Roma arriva spesso al tiro: Taddei per Totti che allarga per Osvaldo. Velo del centravanti e botta di destro Simplicio che indirizza centralmente: Gillet respinge. Osvaldo, ex rossoblu, rientra fin dentro l’area giallorossa. Spazza di testa e di piede. Prende pure un giallo per aiutare Rosi, in difficoltà contro Diamanti. Ma è proprio l’italoargentino a chiudere la partita. Ci prova prima, al trentanovesimo, su regalo di Morleo, retropassaggio corto, scartando anche Gillet, con palla depositata però a porta vuota sull’esterno della rete. Ci riesce un minuto dopo. E’ una delle azioni più belle della serata. Tocco in profondità di Pjanic per Totti che acchitta il pallone a Osvaldo un metro dentro l’area: destro potente sul palo scoperto per il 2-0 e la settima rete del centravanti che impugna il mitra davanti ai tifosi giallorossi presenti al Dall’Ara. Pjanic, De Rossi e Simplicio insistono con il tiqui taca e Totti, regista offensivo, dirige l’orchestra asturiana. Pioli, oltre a Mudingay, comincia la ripresa anche con Gimenez per Ramirez. Ma la giostra giallorossa resta accesa. I compagni vogliono far segnare Totti, a digiuno da sette mesi. Il capitano inizia la caccia al gol con una punizione piazzata vicino al palo: Gillet in angolo. Osvaldo manda al tiro Lamela: ancora bravo il portiere del Bologna. Sempre l’italoargentino: cross per Totti e colpo di testa a lato. Diamanti chiama alla parata anche Stekelenburg che, sbilanciato, devia in angolo. Luis Enrique fa un po’ di turn over in corsa: Bojan per Lamela, a metà tempo, e a seguire Greco per Pjanic. Cade in area Kone, contrasto con Rosi. Portanova esagera con le proteste: espulso al trentaduesimo. Pioli toglie Kone: ecco Antonsson. In superiorità numerica la Roma non si placa. Totti va al tiro altre due volte. Niente da fare, appuntamento al 2012. (…)