(V.Meta) – Qualificazione con brivido per la Roma, che centra la seconda semifinale di Coppa Italia consecutiva non senza rischiare la clamorosa eliminazione per mano di un Genoa sotto di due gol alla fine del primo tempo e rimesso in partita dagli errori dei giallorossi più che dalle prodezze di Buongiorno e Parodi. Senza Viviani, convocato da Luis Enrique per la trasferta di Napoli, senza lo squalificato Sabelli, gli infortunati Ceccarelli e Rosato nonché l’influenzato Cittadino, De Rossi è costretto a varare un cambio di modulo e passare al 4-1-4-1: Verre davanti alla difesa (Massimo è un fuoriquota ’89, dunque impiegabile solo in campionato), Politano accanto a Ciciretti insieme a Caprari e Piscitella, Tallo preferito a Leonardi in attacco. Primi dieci minuti di studio, con i giallorossi che impiegano sette minuti a farsi vedere dalle parti di Zima, bravo a deviare in angolo una conclusione di Nego. Al quarto d’ora Politano fa capire che il suo momento magico non è finito scagliando un sinitro da fuori area che termina di poco alto. È la prova generale del gol, che lo stesso Politano (schierato con un inedito numero otto) realizza al 22’, stop e tiro di sinistro dopo la respinta di Zima sul cross di Piscitella. Per i rossoblù è una batosta e la Roma ne approfitta per chiuderli nella loro metà campo: ancora Politano centra la traversa al 35’, poi Caprari manda alto un gran destro dal limite prima di procurarsi il rigore che trasforma al 41’ con un’esecuzione perfetta, destro a incrociare senza rincorsa. Tutti a casa? Macché. Perché il Genoa rientra in campo con un Parodi in più e la Roma con molta attenzione in meno. Al 3’ Pigliacelli mette in angolo un destro dell’attaccante, il corner arriva a Kranjc che ci prova da fuori, ma il tocco che anticipa il portiere è di Buongiorno. […]