(V. VERCILLO) – Nel buio dello scandalo del calcioscommesse spunta una luce: è quella di Simone Farina, il calciatore del Gubbio che ha denunciato il tentativo di combine dell’ex compagno di squadra nelle giovanili della Roma, Alessandro Zamperini. Questo gli aveva offerto 200mila euro a fine settembre per corrompere portiere e difensori e combinare il risultato di Cesena-Gubbio di Coppa Italia, disputata il 30 novembre. La segnalazione ha dato il via alla seconda fase dell’inchiesta “Last bet”, gesto notato e più che apprezzato anche dal commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli. Farina sarà aggregato agli azzurri a Coverciano in occasione del raduno di fine febbraio, in cui l’Italia preparerà l’amichevole con gli Stati Uniti. «Mi è piaciuto quello che ha fatto – ha commentato il Ct -, ha dimostrato un grande coraggio e una forza interiore straordinaria. Ora tocca a noi non abbandonarlo perché un gesto come il suo non è semplice». Un atto di coraggio. Un atto di passione che per alcuni non ha senso esaltare, perché dovrebbe essere naturale. E in effetti lo stesso presidente del Gubbio, Marco Fioriti, ha voluto sottolineare che quello di Prandelli è un «riconoscimento importante, ma il suo è stato un comportamento che dovrebbe essere normale nel mondo dello sport. Se si esaltasse troppo il gesto di Farina mi impressionerebbe, perché vorrebbe dire che in questo mondo c’è troppo del marcio. Questo sport non è in mano e criminali e scommettitori». Nel frattempo, ieri è arrivato il giorno della verità. Il giorno di Cristiano Doni. L’ex capitano dell’Atalanta è stato convocato per un interrogatorio dal Gip Guido Salvini, su disposizione del quale il calciatore era stato arrestato lunedì per lo scandalo del calcioscommesse. Secondo quanto reso noto dall’avvocato di Doni, Salvatore Pino, la posizione del suo assistito «si è notevolmente ridimensionata. Ci sono dei fatti – ha detto il legale – di cui sono state fornite delle spiegazioni». La conferma è arrivata anche dallo stesso Salvini: «Abbiamo avuto riscontri su quasi tutti gli episodi contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare». I risultati sono stati «positivi» non solo per chi segue le indagini, «ma anche per chi segue il calcio e spera che questo non sia più protagonista della cronaca giudiziaria». In sostanza, Doni avrebbe confermato il suo interessamento alla partita Atalanta-Piacenza, avrebbe fatto dei «distinguo» riguardo Ascoli-Atalanta, mentre «non è stato in grado di dire alcunché» riguardo alla partitaPadova-Atalanta, anch’essa contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare che l’ha portato in carcere. Per quanto riguarda, invece,l’accusa di pericolo di inquinamento delle prove, l’ex Atalanta ha spiegato di essersi offerto di pagare parte della parcella dell’avvocato del coindagato Santoni, ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, solo per «aiutare un amico in difficoltà». Non in cambio del silenzio. Non con l’intenzione, quindi, di inquinare qualche prova. Almeno, così sostiene lui.