(F.Bovaio) – Nel giorno in cui ha raggiunto Damiano Tommasi al decimo posto della classifica dei romanisti più presenti di sempre in serie A con 263 gare, Daniele De Rossi ha ritrovato quel gol che gli mancava dallo scorso 11 settembre, quando firmò l’inutile rete della bandiera in casa contro il Cagliari nella sconfitta per 1-2 subita all’esordio in questo campionato. Per DDR è stato il trentunesimo gol in A della sua carriera e il quarantacinquesimo complessivo segnato con la Roma, con la quale è andato in rete anche 4 volte in Coppa Italia, 8 nelle coppe europee e 2 in Supercoppa italiana. Peccato che la sua prodezza di ieri non sia bastata per portare a casa il primo successo di quest’anno contro una delle squadre che hanno sempre preceduto in classifica la Roma, che aveva perso con Udinese, Milan e Lazio (il Palermo è stato quasi sempre dietro, con il Napoli giocherà domenica). Ma la partita con la Juve ha detto anche che i giallorossi stanno crescendo, che si sono fatti più attenti e agonisticamente cattivi (strepitoso Heinze, che con lo stesso De Rossi vicino ha formato una bella coppia) e che, nonostante le tante assenze, se la sono giocata fino alla fine. E probabilmente avrebbero anche vinto se Buffon non avesse parato il rigore a Totti, che contro lo juventino li aveva sempre segnati e che aveva fallito l’ultimo penalty lo scorso 1 maggio a Bari (deviazione sul palo di Gillet), dove poco prima ne aveva segnato un altro. Bisogna avere fiducia, dunque, e andare avanti. Cambiare significherebbe solo gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto in questi sei mesi. Intanto contiamo il terzo pareggio del campionato dopo quelli con l’Inter con il Siena e prendiamo atto di un’altra abitudine che la Roma dovrà cercare di cambiare: quella di subire gol nel secondo tempo. Finora, infatti, su 18 reti incassate in 14 giornate di campionato ben 13 sono arrivate dopo l’intervallo e solo 5 prima di questo.