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IL ROMANISTA. Totti: “Voglio andare via…anzi no”

Francesco Totti sostituito

(C.Zucchelli) La Roma. Gli auguri. Le feste. I brindisi. Ma, soprattutto, Francesco Totti. E le sue dichiarazioni che fanno rumore. E tanto. Più del boato che ci sarebbe stato se il rigore tirato contro la Juventus fosse entrato. Si presenta ai microfoni di Sky Sport 24 il Capitano. Sorride un po’, parla del gruppo, del campionato, di Buffon e del mancato cucchiaio. Ma poi, quando l’intervista sta per finire, lancia il sasso. E, come sempre, non nasconde la mano: «Se ho mai pensato di cambiare aria e andare via dalla Roma? Sì, soprattutto ultimamente. E se le cose continuano in questo verso continuerò a pensarci…». Uno sfogo? Forse. Sicuramente una presa di posizione. E il racconto, a modo suo – cioè senza giri di parole – di quello che non gli è andato giù: ha sbagliato il rigore e se ne assume la responsabilità («se avessi fatto gol avremmo vinto») ma poi certe critiche, addirittura insulti per strada nei pressi di casa sua da parte di tifosi o presunti tali (magari neanche romanisti), non può e non vuole dimenticarle. (…): «Se il problema della Roma sono io, come ho sentito, ci penserò – ha aggiunto – Non è che non senta la tifoseria più vicina, mi dispiace solo sentire certe cose dai tifosi romanisti nei miei confronti». Totti ha parlato, come detto, anche di altro. A 360 gradi: «Il rigore contro la Juventus è stato un piccolo passo falso: se avessi segnato credo che avremmo vinto e sarebbe cambiata la partita. Ho pensato a fare il cucchiaio, ma per rispetto di Buffon non l’ho fatto. A pensarci bene forse sarebbe stato meglio. Avevamo affrontato a viso aperto la squadra più forte del campionato. Mi spiace, per me, per i tifosi e per tutto quello che ho sentito in giro. Io cerco sempre di dare il massimo. Alla fine usciremo anche da questa situazione». La sensazione di Totti, comunque, è quella «di remare tutti sulla stessa direzione, poi vediamo cosa ci dirà il futuro. La squadra è compatta e unita. Ha l’unico obiettivo di fare bene davanti ai tifosi. È normale che quando i risultati non arrivano purtroppo le cose cambino, ma vogliamo rimanere uniti, sia verso l’allenatore che verso la società. Cercheremo di dare il massimo tutte le domeniche». A cominciare dalla prossima in casa del Napoli, in cui Totti spera di partire nuovamente al centro dell’attacco della Roma: «Giocando più vicino alla porta ho più occasioni da gol. Spero di partire e segnare già domenica: mi sono quasi dimenticato come si esulta…». Domenica mancherà una settimana a Natale e quando gli viene chiesto cosa abbia scritto nella lettera a Babbo Natale, il Capitano risponde:«Non lo dico, speriamo però mi porti quel che ho chiesto… In caso lo vedrete». (…) Ai microfoni di Sky è arrivato anche Daniele De Rossi: «Il nostro problema, e in questo ci somigliamo – ha detto riferendosi a se stesso e al Capitano – è che noi dovremmo fare i professionisti e non sentire nessuno, mettendoci un gradino più in alto rispetto a chi ci critica, spesso per motivi prevenuti. Invece siamo di Roma e sentiamo tutti. Dopo quel rigore ho letto cose assurde: allusioni che, dopo quello che Francesco ha fatto per la Roma, non dovrebbero esistere nemmeno se buttasse il pallone nella propria porta con le mani. Questa amarezza si aggiunge a quella naturale che prova chiunque sbagli un rigore». De Rossi ha poi parlato di squadra e di rapporti con la proprietà: «Il gruppo lo plasmano allenatore e società – ha sottolineato – Noi, a differenza di quanto si possa credere da fuori, non abbiamo poteri particolari. Comandiamo molto meno di quanto si pensi: siamo due che hanno dato tantissimo alla maglia, lui da vent’anni, io da un po’ meno, e ci mettiamo in prima linea se servono consigli o se bisogna prendersi responsabiltità. Ma non plasmiamo nessuno. Parlo per me, ma credo di interpretare anche il pensiero di Francesco Totti». Inevitabile la domanda sul contratto: «Il mio futuro prossimo è sicuramente a Roma. Del resto non parliamo, stasera (ieri, ndr) è una serata di festa».

SABATINI Sulle frasi del Capitano è intervenuto poi anche Walter Sabatini: «Sono contro la calma piatta, mi piace quando qualcuno parla del proprio stato d’animo. Lui ha fatto bene a dire quello che pensa, è rimasto ferito per alcune cose ma mi fa piacere che sia stato sincero. Sarà ancora più stimolato. Totti – ha giurato il ds – non andrà mai via. La Roma è eterna, come lui. La luce sui tetti di Roma insiste». (…) «Reagiremo e faremo risultati importanti, ne sono certo. De Rossi? Stiamo lavorando in maniera serrata. Vogliamo costruire questo contratto e vogliamo dargli il futuro che merita. Dobbiamo essere pronti a cogliere anche lo stato d’animo di un ragazzo molto particolare che vuole misurarsi in qualsiasi latitudine. Siamo e dobbiamo essere molto sereni. Faremo il possibile perché il suo futuro sia qui fino alla fine».

GLI ALTRI (…) Il clima è stato sereno e di festa e anche il nuovo membro del Cda Mark Pannes è rimasto colpito e soddisfatto dall’ambiente romanista: «La Roma – le sue parole dal palco – è un tesoro. Vogliamo competere ad alto livello ed essere uno dei migliori club del mondo». Tra i più attivi, come foto sui social network dimostrano, i due spagnoliBojan e José Angel, tra i primi ad arrivare: «A Napoli – le parole dell’ex attaccante del Barcellona – ci aspetta una partita difficile contro una squadra grande, stiamo bene e vogliamo fare bene». Alla sfida del San Paolo è rivolto anche il pensiero di Leandro Greco: «Siamo un gruppo nuovo con tanti giovani e un allenatore nuovo. E’ normale avere questi alti e bassi. Speriamo di continuare a fare prestazioni come quelle di lunedì». Di futuro non ha voluto parlare Marco Borriello:«Sono molto sereno anche se sto giocando poco. Sono certo che arriveranno momenti migliori e tornerà a splendere il sole. Se resterò alla Roma? Lo scopriremo solo vivendo». Il discorso vale per lui, per De Rossi e, inaspettatamente, anche per Francesco Totti. La Storia della Roma messa in discussione. Anche se, lasciando il Maxxi, è stato Lui a voler sgonfiare il caso: «Se resto alla Roma? Certo. Le mie parole sono state interpretate male».

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