Alle ore 12.00 il tecnico spagnolo si è concesso ai giornalisti durante la conferenza stampa che precede il Monday-Match con tro la Juventus
La partita contro la Juve sarà al più difficile della sua gestione?
“La Juve è fortissima. Come contro il Milan, entrambe hanno una forte possibilità di vincere il campionato”
Come ha reagito dopo la gara di Firenze?
“Le regole del calcio sono così. E’ normale che quando le cose non vanno bene cercare il colpevole. Ho sempre detto di essere il massimo responsabile quando le cose non vanno bene. Se analizziamo la gara ho visto una gara in inferiorità che ha continuato a fare la sua proposta, prendendosi i rischi”.
De Rossi ha già giocato a Firenze da centrale, ritiene Viviani pronto a giocare da regista basso?
“Questa settimana si sono allenati con noi tre ragazzi della Primavera e tutti e tre possono aiutare la squadra. Ancora non sappiamo se Cassetti sarà convocato perché l’infortunio che lui ha lo conosciamo da tanto tempo ma non è fuori al 100%”.
Cosa ha detto alla squadra, di giocare senza paura contro la Juve? Che cosa proverete a sfruttare?
“La Juve non ha mai perso quindi dovremo giocare al massimo altrimenti sarà difficile. Giocheremo senza paura, è normale, il miglior modo per arrivare ad una partita è lavorare in settimana al 100%. Giocheremo poi all’Olimpico, sicuramente lo faremo senza paura e avremo anche lo stimolo il fatto di poter battere una squadra che non ha mai perso”.
Siete consapevoli che sarà la partita della svolta o del baratro?
“Quello non mi preoccupa per niente, non è una cosa che posso controllare preferisco pensare alla gara”.
Borriello avrà un’opportunità?
“Se sarà nella lista sì, altrimenti no”.
Il problema del doping esiste, ha avuto mai sospetti nella sua carriera? Si fa tutto il possibile secondo lei?
“Credo di sì, sono diversi gli sport dove si fa uso di queste sostanze. Quando io ero calciatore non vedevo questa situazione, ora chi fa il furbo è giusto venga punito anche perché non siamo solo professionisti ma anche esempio per i bambini”.
A Firenze avete avuto un dato terrificante: supremazia territoriale, ma poche occasioni da gol. Perché?
“68% di possesso nella loro metà campo con uno di meno, siamo forti eh? Aspetta di vedere quante squadre fanno questo possesso. Dopo la sconfitta? Sono orgoglioso, è sicuro che dobbiamo migliorare, ma cosa farebbe un’altra squadra con uno di meno e con un gol sotto? Abbiamo preso il secondo gol in calci piazzati, a noi succede spesso. Il tifo ha la sua impressione di ciò che facciamo. Io ho il massimo rispetto di tutti, giornalisti e tifosi. Sono il primo che sa quando le cose non vanno, ma credo di essere nella strada giusta e ho la fiducia della società. Tutto è migliorabile, anche quando si vince”.
Conte ha elogiato la Roma e lei, cosa risponde?
“Ognuno può fare la sua proposta di gioco. La Juve è fortissima allenata da un allenatore fortissimo. Fanno una fase difensiva incredibile e un attacco velocissimo. Conte ha fatto capire che devono lottare in 11. Pirlo fa giocare una squadra da solo, Marchisio, Pepe… Arriva con tanta voglia di fare e di fare bene e di mostrarsi migliore del campionato”.
Borriello non gioca dal 26 ottobre. Cosa è successo dopo?
“Penso alla squadra per prima e devo rispondere in modo diplomatico. Tutte le cose che interessano a voi, le cazzate a me non interessano. Cerco di controllare il gruppo, prima c’è la squadra poi il singolo e accade con tutti. Sbaglio o no? Sono stanco di queste cose. Nel calcio esiste il presente ed il passato della gara precedente. Io so come si allenano, non altri. Devo fare la mia scelta. Capisco la domanda dei tifosi, ma non posso raccontare cosa accade. E’ il mio pensiero”.
C’è una cosa che toglierebbe alla Juve e perché Conte ci ha messo meno ad ingranare?
“Loro non hanno perso e noi siamo in un’altra condizione. Domani vincerà chi fa la difesa e metterà palle veloci: so che la Juve lo farà, noi dobbiamo metterci tutto. Noi dobbiamo imparare tanto, fare lavoro difensivo perché nel calcio moderno se non si fa si è morti”.
Ci sono stati episodi di nervosismo. Ha visto una squadra nervosa?
“Ho visto calciatori u po’ delusi per i risultati, ma hanno lavorato nel modo giusto. Non ho visto nervosismo. Tutti sono abituali nelle loro carriere a vivere queste situazioni”.
Viviani ha fatto molto bene, poi è tornato con la Primavera. E’ pronto per un match come questo?
“Lui è pronto senza dubbio, calcisticamente. Il ritmo Primavera e Prima Squadra è diversissimo. Ho sempre preferito un’opportunità graduale. Sono sicuro che se lui avrà questa probabilità ne sarà all’altezza perché sarà un giocatore importante per me. Ma senza pressioni. E’ un premio per questa squadra e per questa società, come gli altri giovani”.
Dopo Firenze è voluto stare con la sua famiglia. Cosa significherebbe avere un risultato negativo importante?
“Non so che accadrà, non mi preoccupa questa cosa. Ciò che non posso controllare non mi deve preoccupare”.
Anche Carboni si è allenato con la prima squadra: perché non Barba?
“Ho parlato con De Rossi e con il mio staff. Ho pensato di vederlo e Barba lo aveva già fatto. Non è per la gara contro la Juve. Sono contento che vivano con la PRima Squadra. Faremo un ponte per farli sentire più vicini”.
Lei è fiducioso sul suo lavoro. Dimissioni è una parola nel suo vocabolario?
“Io e il mio staff lavoriamo bene, nel calcio mancano i risultati, non si sa cosa accadrà”.
Domani ci saranno molte assenze, può fermare la Juve?
“Come no? Sempre fiducia nei calciatori. Non parlo mai di ciò che non sono. Domani sarà la Roma vera, come penso debba essere. Non ci sono colpe come manca uno o l’altro. La maglia è la stessa”.
Si sente di aver dato meno di Conte? E perché?
“Non so cosa dia Conte, non ho visto allenamenti loro. E’ bravissimo, vedo la sua squadra, ma non mi compete parlare di come allena. La risposta che tu pensi è la migliore”.
La squadra a livello di autostima come sta?
“Non guardo a quello, guardo la sensazione che mi danno: credono in ciò che dicono e lavorano nella strada che io penso sia giusta”.
Dopo la sconfitta di Firenze hai detto che era colpa tua. Può dire perché?
“La responsabilità deve prenderla uno e io la prendo sempre”.
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