(L.Serafini) – Per Luis Enrique è stato il giorno della verità: le strade del tecnico spagnolo e della squadra giallorossa non si divdiono, almeno per ora, e portano dritte alla partita contro la Juventus. Il futuro dell’allenatore non era mai stato messo in dubbio dalla dirigenza, ma da Luis Enrique stesso. Chiuso nella sua abitazione all’Olgiata, aveva accarezzato più volte l’idea di abbandonare tutto. Lo stesso orgoglio che lo ha portato a queste conclusioni, lo ha spinto a decidere di non lasciare.
La fiducia di Tom – Preoccupato, ma non allarmato. Questo lo stato d’animo del tecnico del presidente giallorosso Thomas R. DiBenedetto, che ieri ha partecipato ad una mini riunione con l’amministratore delegato Fenucci e con il diesse sportivo Walter Sabatini. Dopo aver discusso con il primo di marketing, ha voluto sapere dal secondo i motivi delle difficoltà che sta incontrando la Roma. Qualcosa non va, se ne rende conto, ma ha totale fiducia nelle scelte di Franco Baldini, e di conseguenza nell’allenatore. E’ stato proprio DiBenedetto a porre una sorta di veto: Luis Enrique non si muove. Per lo statunitense, la crisi giallorossa non può essere imputata interamente al tecnico, che può avvalersi di almeno due alibi: il ritardo nell’arrivo dei nuovi giocatori, la mancata richiesta di vincere qualcosa nell’immediato. I conti, Thomas DiBenedetto, li farà al termine della stagione.
La squadra – Nella tarda mattinata si è svolto a Trigoria un incontro tra giocatori e tecnico, con la presenza dei dirigenti. Allenamento fissato alle 14, ma i calciatori hanno cominciato ad arrivare al centro tecnico dalle 11.30 in poi. Il confronto con il tecnico si è tenuto poco prima di scendere in campo, sui contenuti per ora vige ancora il silenzio. Di certo Luis Enrique non ha potuto contare sulla fiducia di tutti i suoi uomini. Cassetti, Simplicio, Juan, Heinze e Perrotta non sono tra i più contenti della gestione spagnola. Poi ci sono Borriello e Pizarro: uno escluso praticamente sempre dalla formazione, l’altro infortunato fino a data da definirsi. E poi c’è il capitano Francesco Totti, che finora ha accettato in silenzio ogni scelta dell’allenatore, e in occasione della prima sconfitta stagionale, ha addirittura chiamato il popolo giallorosso a stringersi intorno alle sue scelte. L’allenamento, iniziato alle 14.10, si è svolto in grande serenità, con i giocatori intenti ad incitarsi a vicenda tra un esercizio e l’altro. Intanto dagli spalti, applausi solo per Borriello, De Rossi e Totti. Tra un coro e l’altro, spunta il nome di Luciano Spalletti.