Intercettato nei pressi del proprio appartamento, l’attaccante italiano non ha potuto sottrarsi ai microfoni del programma di Canale 5. Per il centrocampista giallorosso invece si allontana il momento della firma
IL TAPIRO «Non è successo niente di che. Sono cose che devono rimanere fra di noi, mi dispiace che siano uscite fuori». Lo ribadisce Osvaldo, perchè ne è convinto. Il litigio c’è stato, la manata anche, ma tutto si è chiuso poco dopo. Tanto che i giocatori hanno provato fino all’ultimo ad evitargli la sospensione, ma Luis Enrique è stato inamovibile. E allora Osvaldo l’ha raccontata così la vicenda, tutta d’un fiato: «Non è successo niente di che. Sono cose che devono rimanere fra di noi, mi dispiace che siano uscite fuori. Io sono molto dispiaciuto per quello che è successo, queste cose per me devono rimanere lì negli spogliatoi. Abbiamo fatto la pace, dopo cinque minuti ero già pentito e ho chiesto scusa a tutti. Non mi piace mai perdere. Erik è un bravissimo ragazzo, è fortissimo e poi è finita lì, si va tutti a cena e finisce. Quando perdi una partita con le pulsazioni a duecento fai queste cazzate. Non è bello quando accadono queste cose ma sono sempre successe anche se spesso restano negli spogliatoi». Non ci sarà a Firenze, ci sarebbe andato a piedi. Lo hanno chiesto anche i tifosi, attraverso le radio. Per l’attaccante, che malgrado i cinque gol, non aveva finora convinto critici e tifosi, ora qualcosa è cambiato: tutti lo vorrebbero in campo contro la Fiorentina. Le stranezze della piazza romana.
STALLO DE ROSSI Non si chiude la vicenda del contratto di capitan futuro, che rischia sempre di più di non togliere quell’aggettivo dal soprannome. Oggi Claudio Fenucci, amministratore delegato della Roma, in un’intervista alla “Gazzetta dello Sport”, ha spiegato che le parti sono ancora lontane: «C’è differenza, certamente non siamo ai dettagli finali. Stiamo pensando di modulare la nostra offerta in modo tale da rendere i primi anni del contratto più in linea con il nostro budget. Aspettiamo risposte». De Rossi vuole rimanere, lo ha ribadito in più occasioni, ma il contratto conta, i soldi contano. E sono tanti quelli che lo sceicco Mansour, proprietario del City, sarebbe pronto a mettere sul piatto. La Roma non si priverà mai di De Rossi a parametro zero, ma a questo punto, con questi ritardi, riesce difficile non credere ad una cessione del numero 16 giallorosso a fine anno.