Lo spettacolo di Natale noi l’abbiamo già visto. Il 21 dicembre al Dall’Ara di Bologna. Ma non era la solita recita. Era la realtà. La realtà di una Roma che vince e convince tutti, anche, forse, i più scettici. E’ dicembre, è quasi Natale ma c’era il sole in campo, come se fosse davvero il 28 agosto. Doveva essere la prima di campionato e infatti il campionato della Roma è iniziato ieri, con la prestazione più bella della stagione. Corsa, pressing, verticalizzazioni e possesso palla: tutto questo è stata la squadra di Luis Enrique per novanta minuti. E la forza del tecnico asturiano è stata tutta nel saper rivedere alcune sue idee, senza italianizzarsi come dicono alcuni, ma solo registrando dei meccanismi a cui serviva tempo e pazienza per rodarsi. A Natale, poi, è tempo di regali. Quello più bello per i tifosi giallorossi sarà poter trascorrere le vacanze con sette punti in tre partite sotto l’albero. Ma il regalo più grande Luis Enrique non l’ha fatto ieri sera. L’ha fatto a Rodrigo Taddei il 5 novembre a Novara, quando, ha spostato il brasiliano, alla sua seconda partita da titolare, in difesa, come terzino sinistro. Leggendo la formazione di quella sera, tutti, soprattutto i tifosi giallorossi, si erano domandati se l’allenatore spagnolo fosse davvero in sé. Da quel giorno, invece, Rodrigo ha fatto la fortuna della Roma, che ha ritrovato un giocatore da molti considerato ormai al tramonto. Ora sembra un ragazzino di vent’ anni per la facilità di corsa, la dedizione alla causa giallorossa, la professionalità con cui ha sempre accettato di mettersi al servizio del gruppo. Luis Enrique gli ha donato una seconda giovinezza, o forse la terza, visto che con Luciano Spalletti Taddei si era pure ritrovato a fare l’attaccante. E la Roma di Spalletti cominciò a giocare il calcio spettacolo proprio nel periodo natalizio. Chissà, e noi tutti ce lo auguriamo, che ciò che abbiamo visto contro la Juve, poi a Napoli ed infine a Bologna, sia solo l’inizio di un periodo splendido come quello passato con l’allenatore toscano, magari con qualche soddisfazione in più.
A cura di Noemi Pierini