La Roma finalmente recita da grande e vince con merito al San Paolo contro il Napoli. Il successo è la sintesi di una prova completa: gioco, personalità, carattere e sacrificio. E soprattutto equilibrio. E anche se Luis Enrique presenta la diciassettesima formazionediversa in 17 gare ufficali, stavolta le suescelte sembrano più logiche.
Il risultato di Napoli non è solodi prestigio. La Roma invia unsegnalealcampionato,salendo al sesto posto, comportandosi da squadra, nonostante le assenze, le due pesanti a centrocampo, lo squalificato Pjanic e l’infortunato Gago, e le due in difesa, Burdisso e Kjaer. C’è compattezza tra i reparti ed è perfetta la miscela tra giovani e senatori. Con il rientro di Juan accanto a Heinze, De Rossi può tornare in mezzo al campo, garantendopiùlibertàdipalleggio a Greco e Simplicio, quest’ultimo titolare per la seconda volta in campionato, due mesi e mezzo dopo la prima contro l’Atalanta, il primo ottobre all’Olimpico.
Il Napoli, come al solito, aspetta con il suo 3-4-2-1, per permettere le ripartenze veloci dei tre davanti, Hamsik, Lavezzi e Cavani, contando sulla corsa dei laterali Maggio e Zuniga.
Ma il vantaggio lampo della Roma rovina in parte il copione che Mazzarri impone in ogni garaaisuoiinterpeti.Lamela,alterzo,vince il contrasto suCampagnaro, gira attornoaCannavaroedaposizione defilata, in area, effettua uncrossvelenoso:lapalla,deviatadaAronica, sfugge a De Sanctis, per l’1 a 0 dei giallorossi.
Luis Enrique, però, non rinunciaalpossessopallaeTottiè ilplaymakerraffinato.Gliattaccanti si sforzano a rientrare. Osvaldo è più disponibile di Totti e Lamela e forse per questo, nella prima parte, non è abbastanza lucido davanti alla porta, specando tre chance. Prima della mezz’ora Zuniga sfugge a Rosi e mette in mezzo di forza: Hamsik, a un metro dalla portavuota,alzasopralatraversa, errore incredibile, con il pallone colpito di stinco. Sui lati la Roma soffre più che in mezzo, dove De Rossi fa da scudo e Juan è concentrato su Cavani.
Bravo Stekelenburg sul destro potente di Maggio: deviazione inangolo.Osvaldo,smarcatoda Simplico,calcialargo.Ma ilNapoli ha un’altra occasione per pareggiare: Lavezzi, infilandosi in area a destra, colpisce il palo al minuto 33. Osvaldo ha per due volte di fila la palla del raddoppio. Prima è Taddei a mandarlo al tiro, ma il tocco di esterno destro finisce sul fondo. Subito dopo, su lancio di De Rossi,controllabene,incrociando però fuori. La Roma chiude beneil tempo: Grecoallarga per Lamelachedisinistrocolpisceil palo lontano.
Celi,dopo l’intervallo,interrompeun’azionedelNapoli,dopo un corner, per una spinta di Maggio su Rosi: segna Cavani, ma a gioco fermo. Lavezzi, prima di lasciare il posto a Pandev per un fastidio muscolare, non
arriva su un lancio preciso di Gargano. Al quattordicesimo il due a zero: cross da destra di Totti,dormitadi Campagnaroe tapin vincente di Osvaldo.Esce Gargano,dentro Mascara. Bene Stekelenburg su un colpo di testa di Cavani. Luis Enrique fa uscireLamela,stancoperillavoro difensivo, e inserisce Bojan che è subito vivace. Osvaldo offre la palla del tre a zero a Taddei che appogia fuori. Finale con Dossena e Perrotta, in campo rispettivamente per Campagnaro e Greco. Hamsik prova a riaprire il match al trentasettesimo,
destro secco e diagonaleimprendibile, ma alquarantacinquesimo,dopol’ingressodiVivianiel’uscitadiTotti,è
Simplicio a chiuderlo, destro da fuori deviato da Cannavaro e corsa verso la panchina, con tutta la Roma che dedica la sua notte di festa a Luis Enrique.
Fonte: il messaggero