(R. Maida) – Nel viaggio al centro della Roma, è facile trovare il nucleo silenzioso: Miralem Pjanic. Nella partita con il Chievo, tutto il gioco della squadra si è appoggiato alle sue geometrie e alla sua fantasia. E’ scritto nei numeri: con 63 passaggi riusciti (il 78% del totale) e 70 ricevuti, Pjanic è finito in testa alla classifica di specialità della partita. Un mostro di presenza e precisione, nonostante i 21 anni, il passaporto straniero e i soli quattro mesi di Roma.(…)
ATTESO – Impressionante davvero, l’impatto con la serie A di questo ragazzo che ha la classe giovane e la testa esperta. Paura zero, rendimento tendente a cento. «Ma io non sono sorpreso – spiega Luis Enrique -Conoscevo Miralem e sapevo cosa avrebbe potuto dare alla Roma. Non guardo mai all’età, ma al rendimento dei calciatori a disposizione della squadra. Pjanic in questo senso è un esempio per tutti, sia nella fase offensiva che in quella difensiva che è altrettanto importante anche se meno visibile. Alcuni giocatori hanno più peso specifico di altri» . (…)
RIFINITORE – Trequartista o centrocampista puro, riesce comunque a inventare qualcosa che aggiunge qualità alla performance della squadra. Al suo primo campionato di serie A, ha portato alla Roma addirittura 6 assist vincenti, oltre ai 34 tentati che lo piazzano ai vertici della classifica assoluta. Ai sei assist italiani, andrebbero aggiunti i tre (con un gol) consegnati al Lione ad agosto, come regalo d’addio alla Ligue 1. E ascoltando le sue promesse, non si è ancora visto il meglio. «Vorrei essere più decisivo – ha detto Pjanic nella conferenza stampa della scorsa settimana – inserirmi con più frequenza nell’area di rigore avversaria e segnare qualchegol in più». (…)
IL PRECEDENTE – Ma il passato insegna che ci vuole pazienza. Pjanic, che parla già cinque lingue, è capace anche di decriptare la chiave che permette di entrare nelle reti avversarie. Nella stagione 2009-10 con il Lione ha segnato 11 gol, di cui 5 in Champions League, e sfornato 10 assist. Prima o dopo, aumenterà la sua dote anche nella Roma a prescindere dalla posizione in cui lo piazzerà Luis Enrique. «Non c’entra il ruolo – chiarisce Pjanic – io preferisco giocare trequartista ma la scelta spetta all’allenatore. La differenza sta nell’interpretazione del ruolo. Sono io che devo capire quando attaccare la porta»