(A. Ghiacci) – E così, dopo tante parole, ecco il gol, il terzo in questo campionato. Gol bello e importante: De Rossi ha scelto bene il tempo e di testa, in area del Catania, l’ha presa lui. Palla in rete e via, la maglia sfilata senza pensare alla diffida (o forse pensandoci, calcolando di saltare il Cesena…). Maglia sfilata e sventolata come una bandiera, con in faccia il sorriso dei giorni migliori. […]. E lui stesso è bandiera della Roma. Come Totti, autore del corner da cui è nato il gol di Daniele (il primo di testa dopo quelli al Cagliari alla prima giornata e alla Juventus all’Olimpico lunedì 12 dicembre 2011). Peccato soltanto che, dopo la decisione di sospendere la partita, quel gol resterà “in ghiaccio” per un po’. Utile a ripartire dal risultato di 1-1 e provare a vincere una partita in soli venticinque minuti.
ATTESA – In tutto ciò il suo contratto, su cui lui ha
«idee chiarissime» , è ancora lì, in scadenza a fine stagione, con la possibilità tra 16 giorni di firmare con chi meglio crede. Con la Roma che a quel punto sarà interlocutore al pari degli altri, senza possibilità di dire più la sua (fino a fine gennaio potrebbe almeno accettare un’eventuale offerta di qualche club che vuole il giocatore subito). Le interpretazioni sulla questione sono tantissime: chi pensa che il fatto che non sia arrivato ancora alcun annuncio sia un buon segnale, chi invece crede che la lunga attesa sia il preambolo della separazione. Spiega tutto De Rossi:
«La parola fine la metteremo quando vorremo rendere pubblico ciò su cui stiamo lavorando, quando sarà deciso sarò io il primo a spiegare tutto ai tifosi della Roma. Parlerò chiaramente quando saprò qualcosa, dire delle cose tanto per dirle non è nel mio stile e non si fa» . Certo è che i tempi di attesa stanno diventando estenuanti. Anche De Rossi è d’accordo su questo:
«Lo so, e l’ultima cosa che voglio è che questa storia del contratto diventi una telenovela. Non so quanto c’è ancora da aspettare, spero poco perché questa situazione non mi piace. Non appena sapremo qualcosa la società lo comunicherà» . Ai microfoni di Mediaset Premium aveva detto:
«Ho le idee chiare. Ci sono stati momenti in cui lo erano meno e non lo nego, ma a un certo punto uno valuta tutte le cose e si chiarisce le idee. Non vuol dire che le cose siano chiuse
e definitie, ma solo che uno si rende conto di come stia evolvendo la propria vita professionale. Vincere a Roma è il mio sogno di sempre: darei qualsiasi cosa per avere lo scudetto perso proprio qui a Catania e quello perso a Verona. Parlare del rinnovo non mi disturba, ma non sono un animale da palcoscenico, non amo stare in prima fila. Spero di andare sui giornale per i gol, le prestazioni, le vittorie della mia squadra. Mi infastidisce quando tutto diventa supposizione, scoop tirati a campare come le lezioni di inglese che starei prendendo….».
RETE – Tante parole, come detto, e il gol di Catania: «E’ stato un gol importante. L’esultanza? Sapevo di essere diffidato» . Niente squalifica però, almeno non fino alla fine di Catania-Roma: solo allora il referto dell’arbitro sarà ultimato e quindi scatterà la sanzione. De Rossi parla poi dell’interruzione della sfida: «Non era un campo adatto alla Roma ma nemmeno al Catania che è squadra molto tecnica. Con tutta quell’acqua era davvero dura, così almeno gli ultimi 25 minuti si giocheranno su un campo normale» . Certo, De Rossi quei 25 minuti non li potrà giocare: «Ma ci penseranno i miei compagni»