(R. Maida) – A 180 giorni dalla scadenza, sei mesi esatti, Daniele De Rossi non ha rinnovato il contratto con la Roma. A questo punto, la Roma si interroga. L’ottimismo delle scorse settimane ha lasciato spazio all’inquietudine, che cresce proporzionalmente alle pretendenti di De Rossi. Al di là dell’aspetto tecnico, di per sé determinante, preoccupa la reazione dell’ambiente. L’eventuale addio del secondo capitano sarebbe difficile da far digerire ai tifosi, che non capiscono cosa stia succedendo, cosa abbia guastato un rapporto speciale. (…).
IL GIOCATORE –«E’ solo una questione economica» ha detto De Rossi una volta, assumendosi una responsabilità ammirevole. In realtà De Rossi, ieri regolarmente in campo per gli allenamenti a Trigoria, è tentato dal pensiero di cambiare vita e di vincere subito, oltre che dal surplus di soldi che gli pioverebbe addosso. Per questo sta valutando con molto interesse la proposta di Mourinho, insieme a quella di Mancini. Se mollasse adesso la Roma per il Real, potrebbe competere nel giro di poche settimane per la Champions League, senza contare l’esperienza affascinante che gli offrirebbe una città come Madrid. Andando via a gennaio, inoltre, garantirebbe alla Roma 10-15 milioni, evitando di chiudere a fine mandato, senza portare un euro alla società che ama. Viceversa, la clausola di rescissione da 25 milioninon gli conviene e non gli piace: va bene essere innamorati di una maglia, ma gli affari sono affari. Se costasse 25 invece di zero, per una questione di costo complessivo, De Rossi andrebbe a guadagnare molto meno degli 8-9 milioni che gli darebbe il Manchester City.
I DIRIGENTI – Baldini, dal canto suo, è convinto di avere fatto tutto quello che era nelle sue possibilità per ottenere la firma. L’offerta della Roma è molto buona, anche se divisa in stipendio fisso e variabile: in media, per i quattro anni e mezzo di contratto, raggiunge facilmente i sei milioni e con il verificarsi di certe condizioni va anche più in su. Ma gli uomini di calcio sanno che non è semplice ottenere la firma last minute da un giocatore così importante, nemmeno se interviene un riccone comeJames Pallotta, atteso a Roma nel giorno dell’Epifania. D(…)
IL PROCURATORE – A peggiorare il potere d’acquisto della Roma, già limitato, c’è la fermezza di Sergio Berti, conosciuto nell’ambiente per essere abile a ottenere sempre quello che vuole: la squadra giusta, le parcelle migliori. Da questo punto di vista, la Roma non può competere con le commissioni del Real Madrid e del Manchester City. Se De Rossi non imporrà la sua volontà, infischiandone dei soldi e della gloria supplementare, sarà molto difficile che resti a Trigoria.