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CORRIERE DELLO SPORT. Lamela incanta e regala assist

L'abbraccio tra Lamela e Borini dopo il goal

(A.Ghiacci) Dalla Juve alla Juve è tutta un’altra Roma. Un’altra Roma in appena quaranta giorni. Il 12 dicembre scorso i giallorossi si presentarono all’Olimpico dopo la sconfitta di Firenze, quando il nuovo progetto sembrava essere già arrivato al capolinea. Con i bianconeri finì 1-1 e la Roma diede segnali di vita, sfiorando la vittoria (Buffon parò un rigore a Totti). Compresa quella partita, la Roma nelle ultime sette uscite (contando anche la sfida con la Fiorentina in coppa), ha segnato 17 gol, subendone solo 4 (…). Una trasformazione vera e propria, per arrivare a un risultato da stopicciarsi gli occhi: la squadra di Luis Enrique ora vola.

GENIO – I numeri attuali, la Roma li ha raggiunti anche grazie a un ragazzo di 19 anni, uno dei tanti giovani su cui il club giallorosso ha puntato. Puntato forte, tanto da investire, l’estate scorsa, 19 milioni di euro. Scelta azzeccatissima, perché oggi Erik Lamela ne vale almeno 30. Anche ieri è stato uno spettacolo, fin dal primo minuto. Una palla rimbalzava in area del Cesena, l’argentino ha scelto benissimo il tempo e senza guardare ha servito un assist al bacio per l’accorrente Totti, con il tacco sinistro. Difesa romagnola in bambola e gol del capitano: 1-0. Dopo soli sei minuti palla ancora a Lamela, stavolta al limite dell’area avversaria. Il giovane Erik ha scelto una soluzione difficile, con un passaggio liftato a scavalcare gli uomini del Cesena: una carezza al pallone che è arrivato ancora a Totti, piazzato sul secondo palo: 2-0 per la Roma. A proposito del numero dieci giallorosso: l’ultima volta che la Roma segnò 5 gol (dicembre 2004, 5-1 al Parma), fu sua un’altra doppietta storica, quella che gli permise di arrivare a quota 108 reti e diventare il primo marcatore della storia romanista.

RIFERIMENTO – Tornando a Lamela, va detto che la sua partita non si è limitata ai due passaggi vincenti. L’argentino ormai è un punto di riferimento vero per il gruppo di Luis Enrique, ancor più da quando si è infortunato Osvaldo. Corsa, tecnica, forza fisica e atletica. e pensare che con il Cesena è sceso in campo dopo che in settimana aveva accusato un picoolo problema alla caviglia.«Lamela per caratteristiche deve ancora trovare il suo ruolo vero – ha detto prima della partita il direttore generale giallorosso Franco Baldini – Luis Enrique sta lavorando su questo. Può giocare comunque da punta, che è un concetto vago nel calcio del tecnico spagnolo. E’ un giocatore che quando ha la palla in genere succede qualcosa». Qualcosa di bello, sicuramente (…).

Il tutto, ripetiamo, a soli 19 anni. Vale a dire che Lamela può diventare uno dei grandissimi di questo sport. E allora, chi non si fosse accontentato di quel meraviglioso gol al Palermo, segnato dopo 7 minuti dal suo primo passo in serie A, si può tranquillamente rivedere la partita col Cesena. No, Lamela non è tra i marcatori – le altre due reti giallorosse sono arrivate in Coppa Italia nel 3-0 alla Fiorentina – ma incide sul match eccome. Controllo di suola spesso e volentieri, difensori avversari che provano a fermarlo in tutte le maniere, due assist fantastici in 7 minuti. E Totti, siamo sicuri, per i due gol importanti ai fini dei suoi supernumeri, avrà ringraziato il giovane Erik, ben oltre quel bell’abbraccio che i due si sono dati in campo.

 

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