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GAZZETTA DELLO SPORT. Intrigo Marquinho «Voglio la Roma»

Walter Sabatini

(M. Cecchini) – Se Marco Antonio de Mattos Filho — al secolo calcistico Marquinho — ha davvero quella vocazione cristiana che professa, alla Roma avrà molte pecorelle da riportare all’ovile.

Notte brava & RimproveriProprio nelle ore in cui il brasiliano consumava la sua volontaria reclusione in un hotel della Capitale per cercare di forzare la mano alla Fluminense e giungere così alla terra promessa giallorossa, alcuni dei suoi possibili compagni di squadra venivano rimproverati dalla dirigenza per la serata di gruppo (troppo) «allegra» trascorsa mercoledì in un locale,episodio che ha immalinconito anche Luis Enrique. Be’, occhio perché sulla fede il centrocampista non scherza, tant’è che dichiara: «Mi aiuta in tutto, nel quotidiano, nel relazionarmi con la gente, in campo».

Visite & firma Ne avrà bisogno, perché il suo trasferimento è stato trasformato in una spy story sia pur di terz’ordine. La vicenda è nota. Il cartellino di Marquinho è al 30% di proprietà della Fluminense, mentre il restante 70% è in mano al suo agente Marcio Rivelino. L’accordo col giocatore è già fatto, tant’è che il 25enne centrocampista di fascia sinistra ieri ha firmato un contratto quadriennale da circa 2 milioni lordi (più premi). In realtà Marquinho arriverebbe in prestito con diritto di riscatto ed è proprio qui il nodo della trattativa, perché la Fluminense per cederlo definitivamente vuole circa 8 milioni, mentre la Roma (pagato il prestito 3-400 mila euro) non vuole andare oltre i 4 milioni. L’ottimismo però non manca, e lo dimostra il fatto che il brasiliano, sbarcato im mattinata, è stato subito sottoposto in albergo alle visite mediche, così da avvantaggiarsi in caso di risoluzione allo sprint.

«Non vedo l’ora» Marquinho, comunque, oggi ripartirà per il Brasile, con l’obiettivo di convincere il suo club (che lo ha già sostituito) ad ammorbidire le pretese. «Non vedo l’ora che questa storia finisca e riesca a diventare un calciatore della Roma», dice al suo manager, mentre i suoi amici gli hanno già twittato il loro in bocca al lupo per la nuova avventura.

Rap & Premier Marquinho, che nel 2010 ha vinto il titolo brasiliano con la Fluminense, è legato molto alla torcida per un particolare: «Il 6 dicembre 2009 ho segnato il gol che ci salvò dalla retrocessione. Senza quella rete non avremmo vinto il campionato l’anno dopo. Ancora adesso quando cammino per Rio, più che ringraziarmi per il titolo, i tifosi mi abbracciano per quel gol». Buon per loro, perché mamma Valeria lo voleva modello, ma a vincere è stata la passione per il calcio. «Sono un ragazzo iperattivo — si racconta —, mi piace avere sempre qualcosa da fare. Quando ho un attimo di pausa, però, mi rilasso andando in spiaggia. Così ricarico le pile».La grinta, però, è in puro stile rap, visto che ama il connazionale Mv Bill, che canta «di non abbassare mai la testa, qualsiasi cosa accada, mantieni alta la testa. Ed è quello che ho sempre fatto nei momenti difficili della mia vita: tenere alta la testa»Una testa che si ispira alla Premier League. «Ho sempre ammirato lo stile di Gerrard, Lampard e Beckham: come loro mi piace concludere da lontano con il sinistro». A Roma lo aspettano alla prova. Fluminense permettendo.

 

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