(A.Pugliese) Stavolta nessun ritardo, Francesco Totti ha messo la freccia per il sorpasso finale, quello che l’ha portato all’ennesimo trionfo.Duecentoundici gol, un romanzo fatto di pagine bellissime. «A pensarci mi vengono i brividi, è quello che ho sempre voluto. Indossare questa maglia e battere tutti i record».
Ci è riuscito, brividi giustificati. «Davanti a questo pubblico poi…». Già, la sua gente, quella per cui ha rifiutato una dietro l’altra le lusinghe di Barcellona, Milan, Inter, Real Madrid e Chelsea.
SORPASSI Del resto, che Gunnar Nordahl (ex tecnico ed allenatore giallorosso) fosse nel mirino di Francesco era scritto. L’ha superato con una doppietta, come nel 2004-05 con una doppietta (5-1 al Parma) superò un’altra leggenda, Roberto Pruzzo, come miglior marcatore giallorosso. «Avessi iniziato a giocare da centravanti a inizio carriera, forse sarei arrivato a 300 gol», disse il capitano tempo fa. Ora Francesco vuole arrivare anche più su, alle spalle di Silvio Piola nella classifica dei marcatori di A: «I prossimi sono Josè Altafini e Giuseppe Meazza, poi c’è ancora Nordahl. Arriverò sicuro secondo, ho ancora due anni e mezzo. Certo, due gol in 4 minuti non li avevo mai fatti (c’era andato vicino nel 2009 in Europa League, con il Kosice, ndr). All’inizio ho pensato, stavolta ne faccio 5-6»(…)
TRASFORMAZIONI Oggi Totti da centravanti non ci gioca più, spesso si diletta da trequartista. «Giocando così possiamo arrivare lontano. Il salto di qualità? Il possesso palla e l’istinto a verticalizzare che ci ha inculcato Luis Enrique. E poi con Lamela è tutto più semplice, tecnicamente è superiore». Ieri Erik gli ha regalato due assist al bacio, perché Francesco il gusto di far gol non lo ha perso, così come non ha perso la testa quando Luis Enrique lo mise in dubbio. Totti ha accettato, replicando con il campo. «Il mister ha capito certe situazioni, il gruppo l’ha sempre aiutato»(…)
Come dimostrano gli applausi sul primo gol, seguiti da quelli finali di De Rossi (dal palchetto) durante la standing ovation dell’Olimpico. «Francesco ha una qualità diversa, può fare gol sempre — ha detto il tecnico —. I numeri parlano da soli, sono quelli di un grande campione, che vuole ancora essere il riferimento della squadra». Poi è Francesco ad andare oltre, passando alle dediche. Come sempre, pennellate dal cuore. «Questi due gol li dedico a mia cognata (Silvia, la sorella di Ilary, ndr) che ha partorito due giorni fa e alle vittime della Costa Concordia». Tanto per non dimenticare che si giocava a pallone e altrove si combatteva ancora per salvare qualche vita in più. Totti se l’è ricordato, la corona dei goleador della A è sulla testa giusta.