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GAZZETTA DELLO SPORT. Vamos Borini “Il torero” ha stregato Luis Enrique

Fabio Borini

(A. Pugliese) – L’essenza di Fabio Borini è tutta lì, nella sua esultanza. Quella mano sinistra di taglio nella bocca come a voler indicare il coltello tra i denti ed il braccio destro esteso, quasi come un torero che ha appena «matato» un toro. Fabio Borini, del resto, è proprio così, uno che non molla mai. Ed è anche (e soprattutto) per questo che piace da matti a Luis Enrique, l’allenatore giallorosso. Ed è anche per questo che stasera, a soli tre giorni dal suo rientro effettivo in squadra, finirà con il riprendersi la Roma, a discapito di un Bojan ancora una volta troppo poco convincente.

Segreto «È la mia anima che mi dà tutta quella forza lì» dice Borini, che con la Fiorentina è rientrato dopo ben due mesi e mezzo di stop. «Sinceramente, rientro migliore non potevo aspettarmelo». L’ultima partita Fabio l’aveva giocata il 29 ottobre, Roma-Milan, quando dopo 38 minuti dovette lasciare il campo (sostituito proprio da Bojan) per unalesione di secondo grado alla coscia destra. Poi, durante il recupero, qualcosa è andato storto e una piccola ricaduta ha allungato i tempi, salutando tutti al 2012 (e pensare che per Borini è stato il primo vero infortunio della carriera…). Luis Enrique, però, adesso può finalmente tornare a contare su Fabio e mercoledì sera, contro la Fiorentina, ne ha avuto la conferma: nei trenta minuti finale (sempre al posto di Bojan) Fabio ha strappato dai piedi di Salifu il pallone che ha dato il via al 2-0 di Lamela, per poi chiudere i giochi con il 3-0 che l’ha mandato in delirio. «Io sono molto felice del rendimento di Fabio — ha detto ieri Luis Enrique — Ora sembra che abbia fatto qualcosa di incredibile, ma è quello che fa normalmente: un atteggiamento e una predisposizione ottime. Ma come sono contento di lui, lo sono anche di Bojan». Già, ma intanto stasera il tecnico finirà con il preferire Fabio allo spagnolo e questo, comunque, qualcosa vuol dire.

Futuro Del resto, la Roma sta già lavorando da tempo per tenersi stretto il giocatore anche in futuro, visto che è arrivato da Parma in prestito. L’accordo con gli emiliani è già fatto dalla scorsa estate (quando i giallorossi bruciarono sul fil di lana il Liverpool), con tanto di contratti già pronti. L’eventuale riscatto costerà alla Roma 7 milioni di euro, ma i giallorossi potrebbero anche mettersi d’accordo con gli emiliani per una comproprietà (a 3,5 milioni di euro). Una cosa, comunque, è certa, Fabio vuole restare in giallorosso. «Io sto lavorando duro per convincere la società a riscattarmi», ha detto il giocatore, che dalla sua ha proprio l’alto gradimento di Luis Enrique. Per la sua qualità, la sua velocità e la sua grande dedizione al sacrificio. Fabio, infatti, è un attaccante atipico, di quelli che si gli chiedi di aiutare la squadra e difendere non storce mai la bocca. Anzi, forse anche per quella sua struttura fisica particolarissima, con le fibre muscolari da scattista ed il cuore da maratoneta.

Stasera «Fabio è innamorato del progetto Roma e più va avanti, più si sente importante», dice Marco De Marchi, il suo agente. Stasera sarà proprio lui ad essere davvero importante, con il compito di dare equilibrio alla squadra nella fase iniziale di non possesso. Luis Enrique gli chiederà di fare l’elastico e di pressare i portatori di palla avversari già dal fondo, per andare a caccia del pallone nella metà campo avversaria. Questo Fabio lo sa fare e in una partita esterna e complicata come quella di Catania, le sue qualità saranno preziosissime. Poi, per il resto, uno della sua qualità si integra perfettamente sia con Totti, sia con Lamela. Un tridente ben assortito, per andare a caccia della quinta vittoria consecutiva. Non poco…

 

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