Dopo essere stato fuori per parecchio tempo, Fabio Borini, è tornato a calcare i campi di calcio nel migliore dei modi. Contro la Fiorentina il giovane under 21 azzurro, ha stupito tutti con un prestazione superlativa condita dalla rete del 3-0. A questo proposito, la redazione di Gazzettagiallorossa.it ha contattato il suo agente Marco De Marchi, per far arrivare a voi lettori, le idee e le sensazioni della giovane promessa giallorossa. Queste le sue parole:
Post Roma-Fiorentina. Cosa le ha detto?
“Era molto contento soprattutto perche è rientrato dopo due mesi e non vedeva l’ora. Ha lavorato enormemente per riuscire a ritornare in campo nel più breve tempo possibile. Ha dedicato la sosta per riuscire a lavorare al massimo a finche potesse tornare, anche per questo è contento per prestazione gol e soprattutto per essere tornato ad disponibile”.
Capitolo riscatto?
“L’intenzione e l’obbiettivo è quello di farsi riscattare dalla Roma sin da quando ha sposato il progetto. Se fosse per Fabio la cosa si sarebbe già fatta a giugno. Lui comunque si sta impegnando al massimo e sta facendo tutto il possibile. Posso dire che ci son già dei passi fatti per giugno dalla società”.
Qual è il suo segreto?
“A Fabio fa piacere che sia stimato e ha delle grosse ambizioni: far parte di questo progetto vuol dire essere ambiziosi. La cosa importante è che la società è contenta e l’allenatore si dimostra contento, bisogna attendere a avere pazienza. Ciò che lo ha contraddistinto da quando ha tredici anni sono la determinazione e la forza di credere negli obiettivi prefissati. Tutto quello che ha ottenuto è frutto di un lavoro metodico e costante e di una grossa applicazione”.
Interessamenti da parte di altre società?
“ In questi primi giorni di mercato non ci sono stati interessamenti, il giocatore ha espresso vivamente di entrare nel progetto a lunga durata, la Roma ha investito molto e le due parti sono molto felici: il presente e il futuro sono Roma. In passato ci sono stati dei pur parler con squadre importanti anche a livello europeo, ma ora c’è solo la Roma”.
A cura di Flavio Festuccia