(S. Carina) – E pensare che non doveva nemmeno allenarsi per un forte raffreddore. Partitella di fine allenamento ieri a Trigoria: Osvaldo lanciato a rete supera Lobont in uscita. Poi essendosi defilato un po’ troppo, per centrare la porta il centravanti prova il tacco ad effetto. Una volta colpito il pallone, l’urlo. Il calciatore si accascia al suolo toccandosi la coscia destra. Lo staff medico entra in campo, avendo subito la percezione di qualcosa di grave. Una volta raggiunto l’attaccante, gli viene applicato un bendaggio molto stretto, al quale segue la classica borsa del ghiaccio. Qualche minuto d’attesa e Osvaldo, impossibilitato a camminare, lascia il campo sconsolato a bordo della macchinetta elettrica. Ancora non è possibile stilare i tempi di recupero: quello che è certo, però, come si evince dal comunicato diramato dalla società – «Osvaldo ha abbandonato anticipatamente la seduta a seguito di una sospetta lesione ai flessori della coscia destra la cui entità verrà valutata nelle prossime 48 ore» – è che si tratta di una lesione muscolare. L’entità sarà valutata domani da esami più approfonditi, anche se già oggi dovrebbe essere effettuata un’ecografia per capire a grandi linee quanto l’italo-argentino – che ha effettuato il tragitto che lo separava dagli spogliatoi all’automobile che lo ha poi accompagnato a casa appoggiandosi alle stampelle – dovrà rimanere fermo. Stop che dovrebbe essere almeno di 30-40 giorni. «Mi è successo anche in Spagna, mi hanno dato fuori per due mesi, poi sono tornato prima», ha confidato Daniel al suo manager, Dacoud. Come a dire: «Torno presto» (…) Come accade in questi casi, l’umore dei tifosi è stato possibile intuirlo soprattutto dalle radio locali. In molti hanno puntato l’indice sulla cessione di Borriello, ufficializzata dalla società, per uno strano scherzo del destino, il giorno prima. E ai sostenitori giallorossi non è passata inosservata nemmeno quella che a Trigoria è stata oramai ribattezzata la ‘maledizione del flessore’. In effetti in soli 4 mesi sono ben 10 i calciatori che si sono dovuti fermare per un problema muscolare di quel tipo: Cicinho (addirittura per due volte: sia alla coscia destra che a quella sinistra), Juan, Pizarro, Borriello, Borini, Lobont, Pjanic, Totti e Kjaer. Se a questi si sommano Greco (lesione retto femorale) e ancora una volta il difensore danese (stop anche per una lesione del bicipite femorale) il totale degli infortuni muscolari sale a dodici. Un po’ troppi per una squadra che gioca una volta alla settimana, essendo stata eliminata già nel mese d’agosto dall’Europa League e che non ha ancora debuttato in coppa Italia (lo farà fra una settimana contro la Fiorentina). Da quanto trapela dallo staff medico , però, stavolta l’infortunio (sia nella dinamica che nell’entità) è d’attribuire alla semplice casualità, dettata dal movimento effettuato dall’attaccante nel voler colpire il pallone con il tacco (molto simile a quanto accadde a Totti in Roma-Atalanta, ndc). Altro capo d’accusa è che Osvaldo si è infortunato perché dopo 11 giorni di vacanza, Luis Enrique ha immediatamente forzato il carico di lavoro nelle sedute. Tesi che, sempre per lo staff medico, non regge: il calciatore, infatti, non si è fatto male né sotto sforzo tantomeno sottoponendosi ad un allungo sulla corsa. Vista l’assenza dell’italo-argentino, già nella gara contro il Chievo, sono in preallarme sia Caprari (in procinto di trasferirsi a Pescara) che Borini anche se bisognerà capire se Luis Enrique affretterà il recupero dell’attaccante, che necessiterebbe di un’altra settimana d’allenamento. Buone notizie da Lamela: il colpo subito martedì non ha lasciato strascichi e ieri l’argentino ha partecipato regolarmente alla seduta. Differenziato invece per De Rossi.