(U.Trani) L’attesa è tutta nel faccia a faccia con Sergio Berti, il manager di Daniele De Rossi. Il procuratore toscano è all’estero e, contattato da Franco Baldini nei giorni scorsi, ha fatto sapere che sarà in Italia a metà settimana, quindi tra oggi e domani. Quando chiamerà Trigoria per dare la disponibilità per un incontro decisivo.Che dovrà esserci per forza entro domenica, perché questo è l’obiettivo della Roma. Che vuole avere subito una risposta definitiva dal calciatore sul rinnovo del contratto: il sì o il no, «perché non possiamo più aspettare» la posizione del club giallorosso. Un ultimatum al giocatore e all’agente che lo rappresenta. Domani o venerdì: l’appuntamento è ancora da fissare. Ma non è da scartare nemmeno l’ipotesi di un altro rinvio, alla prossima settimana, anche per la presenza di James Pallotta a Roma da venerdì: i dirigenti, Baldini in testa, hanno una gran voglia di essere al suo fianco nei pochi giorni che il socio forte del consorzio Usa passerà a Roma, per capire quali sono le sue intenzioni circa gli investimenti futuri. De Rossi, però, sa bene che tocca solo a lui dire che cosa vuole fare. A lui più che al suo manager, pronto ad affiancarlo pure nella fase cruciale della negoziazione. Conta soprattutto la sua parola. C’è chi lo vede «combattuto» sulla scelta. Chi addirittura «ancora indeciso». La questione economica è passata, per certi versi, in secondo piano: la Roma non ha la possibilità e nemmeno il desiderio di effettuare un altro rilancio, avendo alzato già di 2 milioni netti l’offerta rispetto alla proposta iniziale. Nella media del quinquiennale, da 4 a 6 milioni, compresi i bonus.Il vero problema legato allo stipendio è sempre quello dei premi che non ha mai convinto il calciatore (in principio addirittura irritato), un po’ come la clausola rescissoria che appare e scompare da settimane nella bozza perché non piace nemmeno a qualche dirigente. Daniele insiste, attraverso il suo procuratore, per trovare un accordo snello, mentre la dirigenza giallorossa è per qualcosa di più elaborato (…) Il progetto tecnico tecnico piace a Daniele (…). La tentazione, comprensibile e legittima, è di andarsi a confrontare in una realtà diversa da quella locale. Di sentirsi più internazionale e non solo in maglia azzurra. E qui si inserisce il suo manager Berti. Se fosse per lui, cosa anche abbastanza scontata, il futuro del centrocampista sarebbe lontano dalla capitale. Innanzitutto per un vantaggio economico. Per entrambi. Il City offre 9 milioni netti. Il Real, il Chelsea, lo United e il Psg sono pronti a partecipare ad un’eventuale asta. E anche il Milan e la Juventus sono lì, almeno a curiosare. La Roma ha fretta. Deve sapere. Perché, in caso di risposta negativa, ha l’urgenza di cautelarsi già in questa sessione invernale di mercato: Casemiro, Paulinho e Guarin restano piste calde. In un vertice, ieri pomeriggio, ne hanno parlato Baldini, Fenucci, Baldissoni e soprattutto Sabatini. Ceduto Borriello, stanno per partire anche Antunes, Barusso e Okaka. Cassetti, a meno che un club non gli offra un anno e mezzo di contratto, può restare: Luis Enrique lo considera un professionista serio e quindi utile. Su Pizarro, il ds attende la Juve e per ora non affronta il discorso con il cileno che farebbe il vice Pirlo e non più il vice Greco. Da ieri ufficiale l’addio di Borriello alla Juve (…) Una curiosità nel comunicato in cui la Roma certifica l’operazione: «Al calciatore è stato riconosciuto un incentivo all’esodo di 275 mila euro, a lordo delle imposte, al fine di favorire il trasferimento». In pratica i premi quasi maturati in giallorosso e divisi con la Juve che lo utilizzerà nella seconda parte della stagione. Greco ha rinnovato sino al 2015: contratto da 700 mila euro (con leggero incremento sino alla scadenza), più bonus legati alle presenze. Sabatini ha bloccato il giovane centrale difensivo Masi: classe ’92, gioca nella Pro Vercelli (è però in comproprietà con la Sampdoria). Oggi appuntamento con il Pescara per cedere la metà di Caprari e cautelarsi con un’opzione su Verratti.