Era il lontano 2004 l’ultima volta che la Roma riuscì a segnare cinque gol in una sola partita. Altri tempi, altri allenatori, altre storie ma sempre e solo un unico uomo al comando, Francesco Totti. Anche contro il Cesena le prime pagine dei quotidiani sono tutte le sue: con la doppietta rifilata all’ex compagno Antonioli, Francesco prima raggiunge Gunnar Nordahl a quota 210 gol con un’unica maglia e poi lo supera a 211 scrivendo, ancora una volta, il suo nome sugli almanacchi calcistici. E’ emozionante vederlo giocare con la semplicità di sempre, con la spensieratezza di un ragazzino che “tira due calci” al parco con gli amici. Con il Cesena, per l’uomo dei record, bastano meno di dieci minuti per entrare nella storia con un secco uno-due che lascia di stucco Antonioli in primis, e poi i circa trentacinque mila tifosi presenti all’Olimpico seduti da poco sui propri seggiolini. Il vocabolario italiano ha terminato gli aggettivi da poter attribuire al più grande numero dieci degli ultimi vent’anni, ma per fortuna per Totti parlano i numeri: 625 presenze e 265 reti tutte con un unica maglia, la sua maglia, quella che per 19 anni ha gloriosamente indossato, onorato e portato sul tetto d’Italia. Se non si tratta di sublimazione di un campione autentico allora di cosa parliamo?
IL MIGLIORE:
“Non smettere mai Capità…“, recitavano i tifosi ieri sera all’uscita dello stadio Olimpico. E’ si, senza le tue giocate, i tuoi gol, la tua gloria, tutto sarebbe più difficile anche per noi che il calcio dobbiamo raccontarlo. L’epopea di un uomo-campione simbolo di una squadra e di una città che sembra non tramontare mai (del resto il sole sui tetti di Roma in questi tempi è più luminoso che mai), di vent’anni di grande calcio da raccontare un giorno ai nipotini dicendo: “E’ se tu avessi visto giocare Totti…“. Servirebbe un’ enciclopedia per narrare e scrivere le tue gesta, le gesta di un capitano che non ha mai ammainato la bandiera e non ha mai abbandonato la sua nave, nemmeno nei momenti burrascosi e di difficoltà. Contro il Cesena decide di sbrigare la pratica Nordahl in dieci minuti con due destri precisi e potenti che battono uno sconsolato Antonioli, tornato all’Olimpico sabato sera solo per raccogliere palloni in fondo al sacco. Se le pagelle non si fermassero a giudizi dall’uno al dieci il tuo voto questa volta sarebbe sicuramente 211.
IL PEGGIORE:
Quando si vince 5 a 1 è sempre difficile trovare un peggiore in campo. Questa Roma va forte e se non si fosse fermata a pensare e guardare le altre squadre chissà ora dove sarebbe. Contro i cesenati inutile condannare Stekelenburg per esser uscito leggermente in ritardo in occasione del gol di Eder, visto che poco dopo l’olandese con la sua manona sventa un gol da vero numero uno. Cercare un peggiore all’interno della squadra di Luis Enrique in questo momento di stagione è come trovare un ago in un pagliaio e quindi la nostra nota di demerito per questa partita va ai tifosi: non ai fedelissimi della Curva Sud, anche ieri in grande vena e splendida forma, ma a coloro i quali sono ancora convinti che vedere una partita dalla poltrona di casa sia migliore che andare allo stadio. Trentacinque mila unità sicuramente non sono poche, ma per questa Roma e con questo Totti non dovrebbe rimanere libero nemmeno un seggiolino dell’Olimpico. Non accorrete allo stadio solo nelle grandi partite… La Roma è sempre bella da vedere…
A cura di Nicolo’ Ballarin