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IL ROMANISTA. Borini, rapimento e riscatto

Fabio Borini

(C.Zucchelli) – La prima cosa che ha detto a chi lo ha chiamato dopo il gol contro la Fiorentina è stata:«Ero in credito con la fortuna».

Aveva una voglia di tornare in campo persino difficile da raccontare Fabio Borini. Aveva voglia di dimenticare in un istante il primo infortunio muscolare della sua carriera e voleva farlo con una rete all’Olimpico a parziale risarcimento di quella che gli era stata annullata contro il Cagliari. Anche lì, ed era settembre, Borini era entrato in campo a partita in corso e l’aveva fatto con quella grinta e quella cattiveria che mercoledì sera hanno strappato applausi a chiunque fosse all’Olimpico. Luis Enrique, fin dai primi giorni di lavoro a Trigoria, ne ha sempre parlato in termini più che positivi: «Non lo conoscevo – erano state le sue parole – e mi ha colpito tantissimo. Si allena come un matto».

Non si ferma mai Borini e anche contro il Milan, il 29 ottobre, l’infortunio era arrivato dopo uno di quegli scatti che fanno parte del suo Dna. L’allenatore, in questi giorni prima del rientro in campo, lo aveva invitato ad andarci piano, a non forzare, ma Fabio, che si è allenato da solo anche due volte al giorno durante le feste, fin dal primo scatto aveva sentito che le gambe “giravano” bene e quindi ha dato retta soltanto al suo istinto. Lo stesso istinto che, sotto la Curva Sud, lo ha portato a non passare il pallone a un liberissimo Totti per cercare il suo primo gol all’Olimpico, il secondo da quando è romanista. «Ce la sto mettendo tutta – ha raccontato a fine partita – perché voglio essere riscattato dalla Roma». Borini, 21 anni da compiere il 29 marzo e nel giro dell’Under 21 di Ferrara, è convinto che questa sia la sua grande occasione. Quando il Chelsea in estate non gli ha rinnovato il contratto c’è rimasto male: era partito per Londra ragazzino e sulla sua strada ha incontrato un allenatore, Ancelotti, che se n’è innamorato al primo allenamento. Occasioni ne ha avute poche, ma gli anni passati a stretto contatto coi campioni inglesi lo hanno aiutato come giocatore e anche come ragazzo. A Trigoria sono rimasti tutti colpiti dalla sua maturità, dal modo di parlare anche in pubblico, dalla serietà con cui, a soli 20 anni, fa la vita del prof e s s ioni s t a . Timido, schivo, in campo si trasforma e ogni allenatore che lo ha avuto ne ha parlato in termini lusinghieri.

In estate il Parma gli ha fatto firmare un contratto di cinque anni ma poi non ha creduto pienamente in lui e Sabatini, appena ha capito che c’era la possibilità di prenderlo, non ci ha pensato un attimo. Lo stesso ha fatto lui non appena il procuratore lo ha chiamato per dirgli: «C’è una possibilità con la Roma». Il più grande attestato di stima da parte dei giallorossi è arrivato qualche settimana fa: Borini è infortunato, ha avuto una piccola ricaduta dovuta alla voglia di accelerare i tempi, a Trigoria si presenta Pietro Leonardi per discutere il riscatto dell’attaccante,fissato a 7 milioni.

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