(C.M.Gargioli) – Totti è sempre più nella storia. La compagnia dello Stadio è sempre più varia e c’è chi tra noi ha preferito la montagna alla valanga Totti. Peggio per loro! Noi c’eravamo. Alma mi chiede di scattarle una foto con una parrucca metà gialla e metà rossa che le ha regalato il genero. “Mettila su facebook” insiste. Lo Stadio si riempie solo pochi minuti prima del fischio d’inizio. Il sole irrompe come in una bella giornata di primavera ma il clima è quello freddo di gennaio. La vittoria diventa fondamentale considerando che le altre squadre hanno vinto tutte, tranne la Lazie che a questo punto diventerebbe sempre più facile raggiungere. Ilfischietto Russo che ci arbitra deve farci dimenticare il bruttissimo Brescia – Roma dello scorso anno. I cartelloni luminosi continuano a tintinnare una serie di gol dagli altri campi: “Tutti penalty!” e’ stupito Little Matteo. Statistica strana, in effetti. Pochi minuti trascorrono e questa volta il rigore tocca a noi. E’ il 33’ del primo tempo quando il Capitano posiziona il pallone sul dischetto. Totti segna e io corro con lo sguardo alla maglietta bianca in bella vista. E penso che in amore, come si diceva in Love Story, non bisogna chiedere mai scusa. Come si può non essere pazzi di lui? Bentornato Capitano! Nel secondo tempo il cielo si scopre, e il Chievo anche. Una trapunta di nuvole costringe le luci dell’Olimpico ad accendersi ma non saranno loro ad illuminare la nostra domenica. Altri 34 minuti e Totti è di nuovo lì sul dischetto, questa volta con la faccia che guarda la Sud. L’esultanza è il ritorno del pollice in bocca. “Dedicato ai miei figli” dirà a fine partita. Festeggio con un abbraccio a Mirko e una certezza: “Te l’avevo detto! Io con Lui ci comunico, è come se fossimo una cosa sola”. (…)