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IL ROMANISTA. Roma, 30 giorni per la lode

L'esultanza di Taddei dopo l' 1-0

(D. Giannini) – Un mese, poco di più, per cambiare la storia di questo campionato, di quelli prossimi, del nostro futuro. Un mese in cui in casa Roma succederanno tante cose, a tutti i livelli: sul campo, sul mercato e anche in società. Perché il 30 di gennaio l’Assemblea dei soci delibererà un aumento di capitale fino ad un massimo di 80 milioni di euro. Una cifra che garantirà i programmi di sviluppo della società giallorossa per i prossimi anni. Il giorno dopo, il 31, chiuderà il calciomercato di riparazione, ma l’operazione più importante, la più attesa, potrebbe essere già arrivata. Perché prima o poi la questione del rinnovo di De Rossi si dovrà sbloccare, in un senso o nell’altro. Le dichiarazioni rilasciate nell’ordine da James Pallotta (che nell’intervista a Roma Channel aveva detto ridendo «credo di avergli strappato il rinnovo incontrandolo in campo»), da Luis Enrique («io, lui e la società vogliamo la stessa cosa») e sabato a Catania dallo stesso De Rossi («vincere qui a Roma è il mio sogno di sempre, darei qualsiasi cosa per avere gli scudetti che ho perso qui a Catania e a Verona...») fanno immaginare che una fumata bianca possa essere in arrivo.  Nel frattempo c’è un campionato che sta entrando nel vivo e nel quale la Roma può recitare un ruolo da protagonista, ben più di quanto ci si potesse attendere fino a qualche tempo fa. Perché Luis Enrique sembra essere riuscito a far capire ai suoi ragazzi la sua idea di calcio ed è arrivata (più che meritata) una serie di risultati utili. Una serie solo parzialmente interrotta dalla sospensione di Catania. Perché, anzi, nel giorno in cui la Roma ha dovuto forzatamente interrompere la sua rimonta, è arrivato il passo falso dell’Udinese che tiene il terzo posto che vale la Champions e un futuro da subito più radioso a portata di mano. Soprattutto perché adesso i giallorossi sono attesi da una serie di partite sulla carta abbordabili (compresi i 25 minuti da recuperare a Catania, che non è detto che non si possano vincere), con un unico scontro diretto, quello con l’Inter, per giunta da giocare in casa. E in casa la Roma potrà costruire le sue fortune, a partire da sabato contro il Cesena, per finire il 19 febbraio contro il Parma. Trentaquattro giorni a testa bassa, provando a fare filotto, per poi guardarsi intorno per vedere cosa hanno fatto gli altri, se si è riuscito a colmare il gap. Se si potrà cominciare a pensare realmente in grande fin da subito, dall’alto di una classifica elettrizzante, di una società ancora più ricca e (si spera) di un De Rossi romanista per altri 5 anni o per sempre. Un mese decisivo, un mese da campioni, un mese da Roma.

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