Quella di ieri era una di quelle partite sciape e blande, una di quelle partite a cui la Roma in questi ultimi anni ormai ci ha ormai abituati. Dopo una partita così chiunque usciva dallo stadio aveva una faccia cupa, per una vittoria che poteva arrivare ma per un motivo o per un altro non è mai arrivata. Tutti tranne noi. Perché chi usciva da quella curva, nonostante il risultato, aveva il sorriso stampato sulla faccia. Perché nonostante tutto ci avevamo provato fino alla fine a spingere in rete la palla del 2-1. E nonostante non sia andata come volevamo, accanto ad i nostri amici di sempre, ci siamo divertiti a fare la cosa più bella del mondo: tifare la nostra più grande passione. In ognuno di noi c’era quella consapevolezza che dovrebbe toccare ogni tifoso giallorosso, quella consapevolezza di essere superiori agli altri, perché noi siamo la Roma. E la nostra vittoria più grande sta proprio nell’essere romanisti, nel tifare questi colori, nel soffrire per quella maglia e nel sostenere “11 leoni a volte un po’ coglioni” come direbbe il grande Valerio Mastrandrea. E anche se la vittoria in campo non è arrivata, dobbiamo essere felici lo stesso perché siamo tifosi della Roma e, come diceva lo striscione esposto a Verona due anni fa, “Chi tifa Roma non perde mai”. Molti di voi leggendo questo articolo penseranno che io stia dicendo cose assurde, magari incomprensibili per chi è abituato a guardarsi la partita seduto e ad andarsene a dieci minuti dalla fine. Ma posso assicurarvi che non sono assurdità, è solamente la pura e semplice verità di un fantastico mondo chiamato Curva Sud. Un mondo fatto di tifo e passione, un mondo da molti snobbato e giudicato come violento senza neanche conoscerlo. Un mondo che una volta che scopri non lasci più, fatto di canti, di battimani, di torce, di fumoni, di passione e tanta goliardia. Salite quei gradini, venite insieme a noi, venite a cantare per la Roma…più bella cosa non c’è! Ostinatamente Curva Sud Roma!
A cura di Edwin Iacobacci