(R.Maida) Certe serate si leggono più con i numeri che con le emozioni: 74 per cento di possesso palla, diciotto minuti nella metà campo avversaria contro tre,99 per cento di indice di pericolosità. (…) Cosa si può chiedere di più, signor Luis Enrique? Stavolta all’Olimpico ha esposto il manifesto, lo spot ideale del calcio alla catalana. «Questo non è il mio calcio, è il calcio che piace a qualsiasi allenatore. Un calcio che diverte i giocatori e che ti dà più possibilità di vincere le partite» .
SENSO UNICO – La Roma però stavolta non ha vinto: ha giocato da sola.«Può sembrare che sia stata una partita facile – continua Luis Enrique –dopo il nostro inizio che è stato quasi perfetto, impressionante. Ma il Cesena è un’ottima squadra, ha qualità. Se il risultato è stato così buono è perché abbiamo giocato a livelli altissimi: nel primo tempo abbiamo prodotto occasioni da gol ogni volta che costruivamo un’azione (…)» . E sul 5-1, a tempo scaduto, pressava ancora il Cesena nella metà campo avversaria: «Anche il pressing è stato buonissimo, è stata una partita davvero soddisfacente. Però dobbiamo ancora migliorare: per esempio, evitare di prendere gol» . Incontentabile, non promette ancora l’Europa.«Continuo a pensare alla prossima partita, alla Juventus, senza fissare obiettivi – spiega l’allenatore – la strada è giusta. Non mi aspettavo tanti problemi all’inizio ma ora la squadra sta cominciando a far vedere quello che volevo dai calciatori» .
IL GRUPPO – Mancavano Burdisso, De Rossi, Osvaldo. Eppure la Roma ha fatto faville: «Non ci avevo pensato. Mi fa piacere vedere che non si senta la differenza. E’ importante avere una rosa in cui tutti possono dare il loro contributo. Io ho fiducia nelle qualità dei nostri giocatori» (…) E incoraggiante in vista della prosecuzione di Catania che durerà 25 minuti: «L’atteggiamento è stato ottimo, siamo stati molto intensi sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Questa è la cosa che piace di più, sia a noi che ai tifosi che stanno apprezzando i nostri progressi. Quando ti trovi sul 3-0 dopo otto minuti il rischio è smettere di giocare, la partita può diventare una trappola. Noi, a parte qualche momento, abbiamo continuato a giocare sempre nello stesso modo» .
OMAGGIO – Nella giornata migliore sul piano collettivo, la copertina va a Francesco Tottiche ha toccato quota 211 gol scavalcando Nordahl. Luis Enrique lo applaude: «Le sue cifre parlano da sole. Merita un applauso per il record. Francesco è un grande campione che ha ancora voglia di essere un punto di riferimento della squadra. Ha una qualità diversa, che conosciamo bene. Contro il Cesena ha fatto due gol ma anche in altre partite si è creato molte occasioni per segnare»