L’agente Franco Zavagliaintervistato da Imperoromanista.it racconta i suoi rapporti con la società giallorossa e di quando Totti poteva finire in un’altra squadra.
Perso Osvaldo per infortunio, la Roma ha bisogno di prendere un attaccante?
“Penso che la società giallorossa non prenderà nessuno, perché ha già gli attaccanti in casa. Ci sono giovani come Borini e Bojan Kricic che sono costati perché hanno pagato il prestito. Non so se riscatteranno lo spagnolo. Andranno fatte le debite valutazioni perché se non dovessero prenderlo a titolo definitivo ci rimetterebbero in entrambi i casi. E’ un’operazione da 28-30 milioni e se non lo riscattano ne perdono in ogni caso 14”.
Cosa pensa di Caprari al Pescara?
“E’ un ottimo giocatore con grandi qualità, ma bisogna vedere se può rientrare negli allenamenti di sacrificio che fa Zeman. Il boemo è un tecnico che dai giocatori chiede più del massimo. Io ho Soddimo e Balzano a Pescara. Uno soffre gli allenamenti (Soddimo), l’altro invece si esalta, tant’è che è entrato nel mirino di qualche società importante. Balzano è un esterno destro che Zeman fa giocare a sinistra in difesa. Soddimo esterno offensivo, ma sta giocando poco perché non si è integrato bene nella filosofia del gioco del tecnico”.
La vicenda De Rossi sta diventando una telenovela, il fatto che nessuno del suo entourage parli che segnale è?
“Con Berti ho un ottimo rapporto. E’ stato uno dei pochi colleghi, che durante il periodo della GeA ha espresso parole di conforto nei miei confronti. Non parla quasi mai con la stampa, è una sua filosofia. Bisogna accettarlo. Io penso che gestire una situazione del genere non sia difficile. Bisogna essere se stessi e non promettere a varie società e personaggi diverse cose. Io penso che tra di loro sanno già come va a finire la situazione. Anche De Rossi stesso l’ha detto. Non so se va via. La mia sensazione è che rimarrà fino a giugno. Non so quanta voglia abbia di andare in Inghilterra. Il Real Madrid? Beh lì le prospettive sono diverse da Roma”.
Quale è il rapporto con Totti? Lei era il suo procuratore poi qualcosa si è rotto tanto che siete finiti in tribunale?
“La causa l’ho vinta io, ma abbiamo un ottimo rapporto. Se alcuni personaggi si fossero comportati con onestà, io ancora gestivo Totti”.
Anni fa decise di restare a Roma nonostante le offerte dall’estero. C’è stata realmente la possibilità che lasciasse i giallorossi?
“Ha fatto una scelta di vita. Le trattative con Milan e Real Madrid le ho portate avanti io. Il contratto con gli spagnoli era pronto. Ora lo gestisce il fratello, Vito Scala e un commercialista. Quando Totti scelse di restare e firmò il rinnovo, comprò anche le azioni, non era un periodo florido per la società”.
Ci racconta di quando Carlos Bianchi voleva cederlo alla Sampdoria?
“Se il presidente Sensi avesse firmato sarebbe stato venduto. Carlos Bianchi a me personalmente disse che di calciatori come Totti in Argentina ce n’erano a centinaia. La sfortuna del tecnico è stata l’amichevole con l’Ajax. L’avevano organizzata per visionare Litmanen e il numero dieci fece una partita straordinaria. Il presidente si convinse che aveva in casa l’attaccante che cercava”.
Roma e Juventus negli anni passati erano avversarie, ora fanno accordi di mercato. Cosa pensa di quest’asse?
“Nel periodo di crisi, togliere qualche ingaggio pesante da una e dall’altra parte fa piacere. Non penso che ci siano altre situazioni nel mezzo, anche perché l’operazione Borriello, è un prestito con un riscatto che secondo me avviene a quanto ce l’ha negli ammortamenti la Roma, senza fare plusvalenze e minusvalenze”.
Uno come Amauri serve ai giallorossi?
“Secondo me con la politica di Luis Enrique un attaccante con quelle caratteristiche non serve e poi ha anche un’età che non rientra nei suoi piani. Non va dimenticato che centralmente ha Totti. Forse servirebbe più una punta esterna. Forse sarebbe più utile Krasic”.
Secondo lei Pizarro potrebbe finire alla Juventus?
“E’ una scelta sua. Alla fine potrebbe trasferirsi, ma credo che sia difficile che giochi visto lo stato di grazia di Pirlo”.
Ci dice qualche nome di calciatori da prendere nel mercato sudamericano?
“Tra Brasile e Argentina i migliori sono già qua. Ganso non è adatto al campionato italiano, è troppo lento. Neymar è un grande. Se uno lo prende, forse sarà al livello di Messi per i prossimi 10-12 anni.”
Che idea si è fatto di Luis Enrique?
“Ama troppo la gioventù. E in Italia prima che ottieni dei risultati paghi queste scelte. E’ accaduto anche a lui all’inizio”.
In Italia manca la figura dell’allenatore-manager?
“Al City è tutto in mano all’allenatore che fa il bello e il cattivo tempo. Forse è un bene che sia cosi, qui non sarebbe possibile. Non siamo ancora pronti. Bisogna cercare di cambiare anche le persone che sono vicine ai tecnici. Se un allenatore si può portare 3-4-5-6 collaboratori, può fare questo lavoro. Qui si prendono poche persone. Capello è stato un tecnico-manager e Conte lo sta diventando.”
I vivai sfornano pochi calciatori interessanti come mai?
“Manca la base e le strutture per questo. Bisognerebbe rimpinguare i settori giovanili con tecnici ed istruttori bravi. La settimana scorsa ho assistito ad un torneo classe ‘98 con ottimi ragazzi. Il Barcellona ha giocatori interessanti, come anche Roma, Inter ed Empoli. Poi magari senza strutture e persone adatte si perdono, ma le capacità ci sono. L’Inter su 20 ragazzi, ne ha 14-15 da portare avanti in blocco. Se crescono con queste premesse, saranno dei fenomeni. Il Barcellona ha un coreano che alla sua età è un fenomeno. Anche la Roma ha qualche ragazzo interessante”.
Ci dà il suo pronostico sulle prime cinque squadre del campionato a fine stagione?
“Milan, Juve, Napoli, Roma e Inter”.
Chi sale dalla serie B?
“Zeman torna col Pescara. Se va in A non lo mandano via, magari faranno la rivoluzione più avanti”.
Fonte: imperoromanista