( Matteo Pinci ) Più che il benvenuto a Marquinho e il (probabile) arrivederci a Pizarro, l’attenzione di Luis Enrique è interamente rivolta a Cagliari. In un Sant’Elia a cui la Commissione provinciale di Vigilanza ha concesso in extremis l’agibilità per le gare in notturna, un match che dopo i passi falsi con Juventus e Bologna, sa già di esame di maturità. Il tecnico non fa passi indietro: “Non cambio quello a cui abbiamo lavorato fino a oggi, la nostra idea resta la stessa e continueremo a fare la nostra proposta”. Facendo i conti, però, con l’emergenza centrocampo: ancora out De Rossi, a rischio anche Pjanic: “Vediamo, ma non voglio rischiare”, spiega il tecnico.
“MI ASPETTO DI VINCERE SEMPRE” – Ripartire, questa la parola d’ordine. La squadra contro il Bologna all’Olimpico ha stentato per tutto il primo tempo, concedendo troppo anche nella ripresa. Juan, nel dopo partita, aveva puntato l’indice contro un atteggiamento troppo rischioso. Luis lo sa e non si nasconde: “Il nostro è un sistema di gioco a rischio. Noi vogliamo avere il possesso del pallone nel loro campo, è rischioso, ma per questo mi hanno preso, non per fare palla lunga e mettermi dietro ad aspettare”. Tanti saluti, quindi, a chi vagheggiava di un Luis Enrique italianizzato. Che, al contrario, non si piega neanche di fronte alla logica del risultato: “Non cambio tutto il mio lavoro perché un avversario è più cattivo e ci batte”. Il gioco prima di tutto: sembra quasi di risentire il tecnico del primo periodo romano. Sembra, perché basta parlargli di obiettivi per smuovere la sua ambizione: “Non ho mai chiesto di avere pazienza, è la società che deve dire cosa si aspetta dall’allenatore e dalla squadra. Io mi aspetto solo una cosa: vincere sempre. Non penso ad altro che a vincere questa partita”. Per farlo domani, meglio partire dall’analisi degli errori di ieri. Una squadra tornata a deludere anche sul piano del gioco. Ma non ditelo a Luis: “Non si tratta di passi indietro. Fino a oggi non avevo visto una squadra pressare rischiando tanto come il Bologna. Nel primo tempo non abbiamo saputo combatterla, nel secondo la Roma era più vicina a quello che volevamo, ho visto la squadra dopo lo svantaggio andare all’attacco a cercare il pareggio, nonostante non fosse la nostra giornata perché non avevamo la velocità di passo giusta”.
EMERGENZA CENTROCAMPO: DE ROSSI OUT, PJANIC IN DUBBIO – “Il Cagliari ha un centrocampo di grande livello. Forse è lì la chiave”. L’attenzione di Luis Enrique si concentra sul “mezzo” della sfida. Una zona in cui Ballardini può sorridere del rientro di Daniele Conti, già 5 gol alla “sua” Roma. Un recupero quasi record, per non mancare la sfida più sentita, e già decisa nell’andata dell’Olimpico. La Roma, al contrario, conta le assenze: certamente fuori De Rossi, a rischio anche Pjanic. In mezzo, il rischio è quello di un reparto decimato nei suoi uomini migliori. “Pjanic aveva preso un colpo domenica – spiega il tecnico – ieri sembrava che non potesse farcela, ma forse il colpo era meno grave di quello che sembrava. Vediamo se oggi si allena. Ma io non vado a rischiare in nessuna situazione”. Per il regista azzurro, l’obiettivo sarebbe l’Inter sabato all’Olimpico: “Non so se recupererà. Sta meglio, spero di contare su di lui il prima possibile”.
“MARQUINHO CI DÀ QUALITÀ NUOVE, PIZARRO VIA? DEVO SCEGLIERE…” – Nuove possibilità in quel reparto potrebbe offrirle alla Roma Marquinho, ufficializzato ieri dal club. “Lo abbiamo preso perché pensiamo che possa aggiungere qualità ‘diversè da quelle della squadra. Può giocare, come interno, come trequartista, come terzino e anche come punta. Dobbiamo vederlo e conoscere il suo livello vero. Ma per noi può essere interessante”. Non subito, però: “Ha un’esperienza interessante, è sempre difficile prendere un calciatore straniero, deve imparare la lingua, deve sapere cosa vogliamo noi. Ma siamo fiduciosi, abbiamo visto qualità importanti. Non c’è fretta ma può essere un colpo interessante”. A fargli posto (e probabilmente a consegnargli la maglia numero 7), dovrebbe essere David Pizarro, vicino al trasferimento in prestito al Manchester City. Tra lui e l’allenatore, in fondo, il rapporto non è mai decollato: “Se sta negoziando con un’altra squadra qualcosa significa…”, ammette Luis. Che spiega: “Se devo dire qualcosa ai giocatori lo dico in faccia, non ho problemi con Pizarro, si è sempre comportato ottimamente. Ma devo scegliere”. A cominciare da domani al Sant’Elia. Nonostante l’emergenza.