Ruggiero Rizzitelli, doppio ex di Roma e Cesena, che domani si affronteranno all’Olimpico.
Hai iniziato la carriera a Cesena finendola nella città emiliana passando da Roma, Monaco con il Bayern, Piacenza.Quale periodo ti ha dato di più e chi ti è rimasto nel cuore?
“Certamente il periodo con la Roma. Lì mi sono formato e ho passato un periodo stupendo, sia per la città che per le persone, i tifosi e anche per questo sono diventato tifoso della Roma. Certamente Roma mi ha dato tutto questo”.
A Roma hai segnato 29 gol in 154 presenze. Quel è quello che ricordi con più affetto?
“Sicuramente da tifoso della Roma il gol nel derby: fare il gol al noventesimo, sotto la Sud, e pareggiare una partita ormai persa è stato il sogno di tutti i tifosi”.
Per un giocatore come Mutu, che ha passato quello che ha passato, credi che Cesena sia una realtà giusta per lui, in questo momento?
“No, realtà giusta no, perché lui merita molto di più. Purtroppo per lui la testa non ha accompagnato la classe che ha nei piedi però questo fa parte di ognuno di noi. Lui ha sempre sbagliato ma ha ammesso anche i suoi sbagli e si è sempre rialzato, quindi la classe ce l’ha e lo sta dimostrando anche a Cesena”.
Per quanto riguarda la Roma cosa pensi della squadra giallorossa?
“Quando è arrivata la nuova proprietà si parlava di 6-7 “top-player”, di un grande allenatore ,quindi la gente aveva l’acquolina in bocca, si parlava già dal primo anno di lottare per lo scudetto. Invece non è stato così, ha preso un allenatore giovanissimo, che non ha allenato a certi livelli, giocatori bravi ma giovani, con un modo di giocare totalmente diverso, che in Italia è difficile applicare. Sappiamo che il possesso non porta a niente nel nostro campionato. Infatti, dopo Firenze, dopo il 3-0 la squadra è cambiata totalmente e abbiamo visto meno possesso e più verticalizzazioni ed è qui che è cambiata veramente la Roma”.
Cosa ne pensi di Luis Enrique?
“Per me è ritornato un po’ sui suoi passi, ha fatto un passo indietro anche perché ha capito che il suo modo di giocare non “concludeva”, non era cinico e non riuscivano mai a calciare in porta. Tantissimo possesso ma inutile. Quando ha capito veramente che, in Italia, con pochi passaggi devi riuscire a calciare in porta e fare goal si vede un’altra Roma. Una Roma che, con pochi passaggi, riesce ad arrivare in porta e fare goal”.
Per quanto riguarda la Primavera, lo staff di Luis Enrique e la società hanno “fuso” le due squadre per arrivare ad attingere dalla stessa squadra giovanile i talenti, ecco perché poi si sta sfoltendo la rosa della prima squadra. Questo progetto della “cantera” giallorossa è perseguibile a Roma ma soprattutto in Italia?
“Sì, penso di sì ed è una cosa giusta. La Roma ha sempre fatto questo e di giocatori della Roma, che hanno giocato nel settore giovanile, in giro per l’Italia ce ne sono tantissimi. Bruno Conti è stato uno degli artefici in questo. Ha creato tanti giocatori che giocano o con la Roma o in altre squadre, ce ne sono tantissimi nel settore giovanile e quindi è giusto che si vada avanti con questo progetto”.
Qual è il giovane che ti ha impressionato di più?
“Forse Lamela anche perché ha solo 19 anni, ha fatto un campionato in Argentina molto duro, è un giocatore che ha dei mezzi incredibili. E’ normale che in Italia si esalti troppo e si critichi troppo però questo è un giocatore che ha tutti i mezzi per diventare un grande calciatore”.
Qual è il giocatore del Cesena che ti ha impressionato di più?
“Un giovane che sta facendo bene qui a Cesena è Candreva, un giocatore che ha delle qualità immense. E’ già stato in Nazionale ma negli ultimi due anni ha fatto pochissimo per la sua “non continuità”, però questo è un ragazzo che ha dei mezzi incredibili. Se lui capisce che non bisogna solo giocare ogni tanto ma ogni partita per tutti i novanta minuti, diventerà un grande giocatore”.
Fonte: CucsLegend