Il difensore giallorosso Juan, autore di tre reti nelle ultime quattro partite della Roma, ha rilasciato una lunga intervista al portale brasiliano O Globo. Queste le sue parole:
Sulle sue abilità nel segnare
“Mi alleno abbastanza. E’ una questione di lavoro duro, di posizionamento e di sapere il tempo d’arrivo della palla. Aiuta molto anche il fatto di avere ottimi calciatori a palla ferma. La piazzano in area molto bene e questo facilità la situazione. A gioco fermo si decidono molte partite ed è importante essere forti in questo aspetto. Per me è una soddisfazione enorme fare goals e aiutare la squadra, ancora di più in un “classico” come quello con l’Inter, aprendo le marcature. E’ il più importante che ho fatto di recente, perché gli altri li marcai in gare già definite o in una sconfitta. Nel Flamengo però facevo ne facevo di più, perché ero più giovane e andavo all’attacco tutto il tempo (ride, ndr)”.
Sulla decisione di venire alla Roma
“Dopo cinque anni al Bayer Leverkusen, avevo voglia di giocare in un campionato top, come quello italiano. Grazie a Dio arrivò la Roma, altro team con tradizione per quel che riguarda i brasiliani, in una città meravigliosa e le cose furono più facili per l’adattamento. Ero un giocatore più conosciuto rispetto a quando giunsi in Germania”.
Su Luis Enrique e il cambiamento nel modo di giocare
“Ha mutato il nostro modo di giocare. Stiamo facendo un lavoro del tutto differente rispetto al classico modo italiano e quello a cui eravamo abituati. Movimento, ordine tattico, possesso palla: lo staff lavora tanto. Abbiamo passato un periodo di adattamento, ma oggi siamo nel ritmo ideale e questo sta fruttando. Siamo capaci di giocare testa a testa contro qualsiasi squadra, ma dobbiamo avere continuità e regolarità. La gara con l’Inter è stata importante per darci fiducia, così come accadde contro il Napoli”.
Su Marquinho
“Abbiamo vinto un “classico” (riferito all’Inter, ndr) dopo il suo arrivo. Ha cominciato bene (ride, ndr). Si sta allenando e ho la certezza che si adatterà bene. Ha tutto per riuscirci. Lo stile di gioco che possiede si lega benissimo a quello che piace a Luis Enrique e faremo di tutto per aiutarlo, insieme alla famiglia, per far si che si accomodi il più rapidamente possibile”.
Su Totti
“E’ il simbolo della Roma. E’ il nostro giocatore “fuori di serie”, speriamo che faccia sempre cose differenti, come ha fatto in passato. In questi cinque anni, ho visto la differenza della squadra quando c’è lui in campo, in termini di fiducia, rispetto dell’avversario e con gli arbitri. Ha 35 anni, ma ancora oggi gioca a un livello alto e fa la differenza, detta il ritmo”.
Sul possibile ritorno al Flamengo
“Con loro i contatti ci sono sempre. Tutti sanno del mio passato, della mia preferenza e delle relazioni che tengo con le persone che lavorano per il club, come Rafael De Piro. Ma mai niente di ufficiale, ancora ho un contratto con la Roma. Il Flamengo mai ha cercato la Roma ufficialmente, anche perché non hanno molti ricorsi economici per questo. Io sapevo che avrei rinnovato con la Roma. Non ho mai nascosto che, se un giorno dovessi tornare in Brasile, il Flamengo sarebbe la mia prima scelta”.
Fonte: Globoesporte.globo.com