Intervenuto ai microfoni di RadioIes nella trasmissione “La città nel pallone”, l’ex giornalista de La Stampa e della Gazzetta dello Sport, Roberto Beccantini, ha espresso un giudizio sull’operato di Luis Enrique e sull’esplosione di Borini. Queste le sue parole:
Andamento della squadra giallorossa e Borini?
“L’esplosione di Borini è figlia di un atto di coraggio di Luis Enrique che lo ha posto all’attenzione della squadra anche in momenti non felici, in poche parole è il simbolo della rivoluzione giallorossa. La Roma non è molto continua e va vista in prospettiva: può battere e perdere con molti. Io penso che con questo allenatore potrebbe arrivare già in Europa”.
Corsa per l’Europa.
“Vediamo quello che succede: l’Udinese sconta la panchina corta, la Lazio non ha avuto i rinforzi che Reja meritava, l’Inter è in uno stato molto pericoloso, il Napoli dovrà scendere a patti con la Champions sopratutto se arriverà ai quarti. Questa è la situazione”.
700 presenze Totti?
“Tutti in piedi, tanto di cappello. Io mi ricordo che Boniperti diceva che il giocatore che si avvicinava di più a Valentino Mazzola era proprio Totti. Mi sarebbe piaciuto vederlo più vincente”.
Luis Enrique sarebbe già stato licenziato con un altra società?
“Dipende dalla società, una Roma normale lo avrebbe già licenziato, una Roma tutta nuova lo aspetta. Sta facendo il massimo in un calcio molto diverso dalla scuola del Barcellona. E’ un allenatore che merita tutto il nostro rispetto, perché che fa la formazione in base agli allenamenti”.
Fonte: RadioIes, La città nel pallone