Torna a parlare Zdenek Zeman e lo fa come al solito senza peli sulla lingua, essendo mai banale. Il boemo ha rilasciato una lunga intervista al mensile di religione ed attualità “L’Eco di S.Gabriele” parlando di Calcioscommesse e di calcio malato ripercorrendo anche la sua storia professionale dalle accuse di Moggi a quelle di Gianluca Vialli.
Ecco uno stralcio dell’intervista
“Nei tanti anni trascorsi sui campi, in molte partite di fine campionato ho visto un calcio strano: accordi tra giocatori dove magari c’era la necessità per qualche squadra di fare un punto. Io sono stato sempre contrario a questo, anche perché se regali un punto a un avversario vuol dire che ne affossi un altro e questo non è corretto. in Italia a differenza di altri paesi non si è affrontata la questione con fermezza e provvedimenti drastici: altrove chi sbaglia esce per sempre fuori dal gioco. I protagonisti possono essere spinti da necessità, a livello di Lega Pro dove ad esempio c’è difficoltà a portare a casa ogni mese lo stipendio, o avidità. Secondo me Moggi non è nemico di Zeman; Moggi è nemico del calcio e di tutti quelli che non l’hanno seguito e non si sono lasciati convincere. Vialli invece mi ha fatto male quando nel 1998 mi diede del terrorista: come può rimarginarsi una simile ferita?”. Zeman ha inoltre spiegato di non avere mai ricevuto proposte di lavoro dalla Juventus, e di essere stato vicino all’Inter e alReal Madrid: “Ci dovevamo vedere per entrambi i club ma io avevo preso già un impegno e quindi non se ne fece niente”.