(G. Piacentini) – Gli mancano ancora quattro presenze, poi la clausola che in estate il fratello procuratore ha fatto inserire nel contratto (25 partite giocate e rinnovo automatico) sarà effettiva, e Gabriel Heinze potrà continuare la sua esperienza con la Roma. Con buona pace del Lanus e del River Plate che già a gennaio avevano provato a riportarlo in patria. Una riconferma che il trentatreenne difensore argentino sta meritando sul campo.
Si può dire senza timore di smentita che il suo acquisto – Heinze è arrivato a parametro zero dopo essersi svincolato dal Marsiglia – è tra i migliori portati a termine da Walter Sabatini. Eppure quando, lo scorso luglio, l’ex giocatore di Manchester United e Real Madrid ha raggiunto nel ritiro di Riscone di Brunico i suoi nuovi compagni, è stato accolto (da tifosi e addetti ai lavori) da parecchio scetticismo. Dopo qualche difficoltà, invece, Gabriel è riuscito a conquistare la fiducia di squadra, tecnico e tifosi, che domenica hanno accompagnato con un bel po’ di applausi la sua prestazione.
In una difesa senza Burdisso e in cui Kjaer e Juan hanno alternato buone prestazioni ad altre disastrose, l’unico che ha giocato con continuità è proprio Heinze. Lui, oggi, è il leader e il punto di riferimento di Luis Enrique, non solo per le sue prestazioni ma anche per il suo temperamento e per i suoi comportamenti: anche ieri, nel giorno di riposo della squadra, si è presentato a Trigoria (c’erano pure Marquinho, Greco, Simplicio, Gago e Pjanic mentre Osvaldo, in trasferta a Barcellona, si è allenato con i suoi ex compagni dell’Espanyol) per lavorare. Il tipo di mentalità che piace a Lucho. Oggi alle 14 è prevista la ripresa degli allenamenti. Ci sarà anche Totti, che dovrà saltare per squalifica la gara di domenica prossima a Bergamo contro l’Atalanta.
Ieri Walter Sabatini è stato deferito alla Disciplinare dal procuratore della Figc Stefano Palazzi a causa di alcune operazioni di mercato (gli acquisti di Yacob, Caballeros e Rinaudo conclusi tramite una società, la Kasari Overseas e non attraverso l’agente Simonian) condotte quando era direttore sportivo del Palermo. Rischia un’inibizione o una squalifica.