(R. Maida) – In una partita di mezz’ora, che ha definito «pazza» e «invitante» , gli serviva un’idea che spostasse gli equilibri. Luis Enrique l’ha studiata e ha provato ad applicarla per battere il Catania, costruendo una Roma mai vista. Non solo per la promozione di Piscitella, ventisettesimo giocatore utilizzato in campionato, ma anche per la disposizione tattica.
I NUMERI – Alla fine, mentre Luis Enrique ammette che il pareggio è un buon risultato per la Roma considerando il primo round in cui il gol di De Rossi aveva mascherato una performance insufficiente, l’ultima mezz’ora di gioco ha sistemato le statistiche della squadra. Anche a costo di qualche sofferenza di troppo nella fase difensiva, quasi fatale se si impegnano tutte le risorse possibili per vincere. Morale: la Roma esce dal Massimino aggiudicandosi la partita del possesso palla (58%) e della supremazia territoriale (11 minuti contro 7). E’ stata complessivamente meno pericolosa del Catania ma ha fatto tre tiri nello specchio della porta – il più pericoloso è stato quello di Borini – contro quattro. Non una grande differenza. E per come si era messa il mese scorso, si può essere soddisfatti.