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CORRIERE DELLO SPORT. Ferrara: “Borini è uno che vive di calcio. Fino alle lacrime”

Ciro Ferrara

(R.Maida) – «Non mi sorprende Borini. Mi sorprende chi si stupisce della sua esplosione» .Ciro Ferrara sogghigna al telefono. Lui, Borini, l’ha voluto nell’Under 21 dall’inizio del suo ciclo. E ora da osservatore interessato spera che l’esempio romanista faccia crescere il calcio italiano: «I nostri giovani sono bravi. Solo che nessuno dà loro fiducia. Forse il nostro ambiente non è pronto ad aspettarli. E magari preferisce i ragazzi stranieri…» . (…) Borini? «Per quanto mi riguarda, l’ho conosciuto un anno e mezzo fa. Chiesi informazioni ad Ancelotti prima di convocarlo: mi fece un quadro molto positivo del giocatore. E siccome Carlo difficilmente sbaglia, Borini mi ha ripagato sul campo. Ormai è un pilastro dell’Under 21 (che aveva già testato con Casiraghi ct, ndr) ». Eppure il Chelsea l’ha lasciato andare via a parametro zero soltanto otto mesi fa. «Ma immagino ci siano stati problemi di natura contrattuale. Non è stata una questione tecnica. Anzi, sono convinto che gli anni inglesi siano serviti tantissimo a Fabio per acquistare carattere, spirito e professionalità». E della persona cosa può dire? «Posso raccontarle una storia. Quando giocammo in Liechtenstein, commise una sciocchezza beccandosi due ammonizioni in pochi minuti. L’Italia alla fine vinse 7-2, anche in dieci contro undici. Rientrammo negli spogliatoi e Fabio piangeva. Non si dava pace. E’ un ragazzo che vive per il calcio». Le sembra pronto per la Nazionale di Prandelli? «Sono il ct dell’Under 21, non mi permetto di dare consigli a Cesare. Però…». Però?«Durante l’ultimo torneo di Tolone gli ho detto cosa penso: se gioca nella Roma, se gioca titolare in serie A, è già adatto a certi livelli. Deve solo stare attento a non perdersi: ma sono certo che non succederà, perché Fabio è un giovane con la testa da professionista». Vi siete sentiti dopo la doppietta che ha segnato all’Inter? «No, non ce n’è bisogno. Io voglio stargli vicino nei momenti meno felici. E già l’ho fatto l’anno scorso, quando gli è capitato un grave infortunio alla spalla, e in questo inizio di stagione, dopo l’incidente alla coscia. Adesso lascio che si goda queste ore allegre, ricordandogli che deve continuare a lavorare per restare in alto».

 

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