(A. Ghiacci) – Altro giro, altra corsa. La Roma ha battuto il Parma una settimana fa e si è piazzata a quattro punti dalla terza posizione, occupata da Udinese e Lazio a pari merito. Quel gradino, dietro a Juve e Milan, significa tanto (…). La squadra di Luis Enrique in questa stagione ha avuto già qualche occasione per fare il salto definitivo verso l’altissima classifica, ma nel momento in cui è stata chiamata all’esame di maturità i risultati sono sempre stati deludenti. E oggi c’è la prova sul campo dell’Atalanta. Stavolta nessuno vuole ricadere in errori visti e rivisti, Luis Enrique mette tutti in guardia:«Mancano quattordici partite, dobbiamo pensare al presente, di gara in gara. L’esame più importante è sempre quello che arriva, in questo caso l’Atalanta»
OBIETTIVO – Ma l’obiettivo stavolta, a differenza di quanto accaduto fino a qualche tempo fa, è fissato. Dalla società, Baldini e Sabatini, e anche da De Rossi: la Roma deve e vuole puntare alla Champions. Il tecnico giallorosso è fiducioso: «Se guardo indietro vedo i tanti miglioramenti che ci sono stati. Ci sono delle fasi, normali quando si fa qualcosa di nuovo, di totalmente diverso. La squadra adesso fa quasi sempre quello che chiedo, a volte con risultati positivi e altre no. Alla fine, dopo aver lottato con le altre quattro o cinque pretendenti, sapremo se avremo fatto bene o male e io darò il mio giudizio» . Quando si saprà di più anche sul suo futuro, visto che in Spagna si racconta di accordi con il Barcellona in caso di addio di Guardiola: «Per me parlare di futuro nel calcio è un’utopia. L’unica cosa sicura è che dal momento in cui sono arrivato ad un accordo con una persona come Franco Baldini l’idea di non rispettare il mio contratto neanche mi sfiora. Non ha senso parlare del fatto che la Roma per me possa essere un punto di arrivo o di partenza, vale solo il presente e questo ora è giallorosso. Sono contento di essere qui» . Resterà, almeno fino alla scadenza fissata nel contratto, il 2013:«Questo è sicuro, sempre che la società voglia» . Opinioni positive, in Italia, sull’arrivo di “Lucho”: «Preferisco che si parli bene, ma non mi interessa. Non ho portato nulla di nuovo, il calcio era così da sempre. Nel rapporto con gli altri allenatori ho notato di aver avuto grande rispetto e questo mi fa piacere. Per il resto, soprattutto per la stampa, cambiano i giudizi in base ai risultati, ma io sono lo stesso dall’inizio. E mi fa piacere aver visto i tifosi che mi hanno aiutato. Come la società nel momento di difficoltà» .