(R.Maida) – Non ha rimpianti, non pensa alla pioggia, non critica il regolamento. Sorride, piuttosto. Sorride di soddisfazione. Nella pancia del Cibali, dove diversi tifosi catanesi gli chiedono autografi e foto, Luis Enrique applaude la Roma e basta. «Mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra – spiega -, questa era una partita pazza e andava giocata con un’attenzione diversa dal solito. Mi aspettavo un ritmo altissimo «Nella gara sospesa non meritavamo nemmeno il pareggio, ma se avessimo giocato con questo spirito…» e così è stato. Il Catania ha fatto la sua parte e ci ha creato problemi. Preferisco le partite con il tempo normale. Ma non possiamo farci niente, è così che funziona. Per quello che si è visto in questa mezz’ora trepidante, il risultato è giusto. Abbiamo creato occasioni noi con il gioco, loro con i calci piazzati. Peccato solo non aver segnato» .
IL RICORDO – Se si fosse vista la stessa Roma il 14 gennaio, sotto il diluvio, forse ora Luis Enrique avrebbe festeggiato il sorpasso all’Inter in classifica. E si sarebbe avvicinato al terzo posto dell’Udinese «La classifica conterà alla fine – ripete – . E’ inutile guardarla quando manca quasi metà campionato. Io sono fiducioso perché la squadra sta seguendo la strada giusta. Credo sia inutile anche ripensare alla partita di gennaio, ormai fa parte della storia del calcio. Non so cosa sarebbe successo se anche allora fossimo entrati in campo con questo spirito. Onestamente, quella sera non avremmo meritato neanche il pareggio» (…)
LA SCELTA – In una serata sprint ha stupito ancora lanciando subito Piscitella, 18 anni, che aveva debuttato in serie A domenica scorsa. Gli attaccanti avevano 57 anni in tre. E Bojan è finito di nuovo in panchina. «Non ho messo Piscitella al posto di Bojan – chiarisce Luis Enrique – ho messo una punta esterna che ha qualità e salta l’uomo. Il posto non è di nessuno e va conquistato ogni giorno con il lavoro. In questo caso volevo presidiare le fasce perché nella prima partita il Catania era stato pericoloso sui lati» (…)
SENZA PAURA – E Borini per la prima volta ha giocato centravanti in un 4-3-3 vero: «E’ un esperimento che potrei riproporre. Era un invito alla squadra a giocare senza paura. Ma tatticamente non ho cambiato niente: la punta centrale parte leggermente più indietro ma ha facoltà di inserirsi Borini è stato bravissimo. Come Piscitella, che ha un grande futuro davanti. Dite che assomiglia a Cristiano Ronaldo? E perché non a Messi (ride, ndi) ?. Ma al di là dei singoli, non cambierei niente di quello che ho fatto. La squadra ha dato tanto, rendendo al massimo delle proprie possibilità in un tempo così ridotto. Siamo riusciti a pressare alto come volevamo, forse ci è mancato un po’ di possesso palla rispetto alle mie previsioni. Ma non dobbiamo dimenticare che dall’altra parte c’è sempre un avversario. Ora pensiamo a vincere a Siena» . Quando mancherà lo squalificato De Rossi e forse l’infortunato Gago, uscito per un problema muscolare.