VIABILITA’ – Molti giocatori non hanno trovato neve rientrando a casa perché la zona sud di Roma è stata risparmiata dalla tormenta ieri pomeriggio. Qualche problema lo hanno avuto Luis Enrique e il motivatore Llorente che abitano all’Olgiata, a Roma Nord, quindi sono stati frenati dal traffico e dalle strade imbiancate. Niente di drammatico comunque. Più complicato il lavoro organizzativo del team manager Salvatore Scaglia, che ha dovuto spostare la prenotazione del charter per Catania: la prosecuzione della partita, già interrotta per un acquazzone, è stata rimandata di un altro giorno, a mercoledì alle ore 20.
FIDUCIA – Prima del doppio rinvio, Luis Enrique aveva ritrovato la verve e il coraggio per rianimare la Roma delusa dal 2-4 del Sant’Elia. «Io sono contento dell’atteggiamento dei giocatori e resto ottimista, molto ottimista – spiega – perché vedo che la squadra ha una sua identità. Commettiamo ancora molti errori, e nel calcio i dettagli fanno la differenza, ma la strada è quella giusta. Non guardo la classifica e non fisso obiettivi, come sempre. Dico solo che abbiamo le qualità per battere l’Inter, anche con l’aiuto del nostro magnifico pubblico che ci aspetta per festeggiare cantando “Grazie Roma”. Dobbiamo giocarcela senza paura» .
Leggendo le statistiche della Lega si capisce che la Roma è avanti in tutte le classifiche, dal possesso palla ai tiri in porta, dalla supremazia territoriale ai passaggi riusciti. Eppure l’Inter è davanti nella classifica vera. Luis Enrique agita nervosamente una penna che tiene in mano, poi sorride e risponde: «Non scopro io l’Inter, è una squadra fortissima. Non ha bisogno del pallone per giocare ma si basa sulle ripartenze, che saranno molto pericolose. Ma la Roma avrà il controllo del gioco, come spesso succede, e dovrà stare attenta a non sbagliare. I numeri sono utili come guida ma non sempre nel calcio sono esaustivi. Li guarderò a fine stagione, sperando che nel frattempo avremo raggiunto un adeguato livello di prestazioni» . Non teme un finale di campionato anonimo: «Non voglio fare previsioni ma credo che miglioreremo la nostra posizione da qui alla fine…» . (…)
AVANTI COSI’ – Ma Luis Enrique non vacilla neanche un po’. La sua«proposta» di calcio non è negoziabile a prescindere dagli interpreti: «Per me esistono 21 titolari da ruotare. A Cagliari ho visto 25 minuti ottimi. Voglio che la squadra giochi in quel modo per tutta la partita. Concentrata al massimo. Invece mercoledì ci siamo rilassati una volta che siamo andati in vantaggio. Non deve più succedere. Bisogna sempre dare il cento per cento. Se poi si perde, pazienza. Ma avete visto l’intensità della Juventus? E’ così che dobbiamo essere per diventare grandi» .
IL DUELLO – A Ranieri invece non si ispira. Gli ha segnato un gol da giocatore nel 1998, in Barcellona-Valencia, domani spera di batterlo per togliere ogni dubbio ai romanisti più scettici: il passato non va rimpianto,adesso a Trigoria comanda un’idea migliore. (…) «Posso solo parlare bene di Ranieri. Non l’ho mai visto lavorare ma lo conosco. In più, i risultati e l’esperienza della sua carriera sono chiari» . La qualità del gioco un po’ meno, nella sua visione della vita.