(S. Piovani) –Sicurezza e autostima, ecco i due tasti pigiati da Roberto Donadoni per portare il Parma verso la zona sinistra della classifica. E, per ora, i numeri dicono che la scelta è giusta: 5 gare, 2 vittorie e 3 pareggi. «Ma l’ottimo è ancora lontano»: ha spiegato il tecnico, al termine della gara pareggiata (tra le polemiche) con la Juventus. «Possiamo ancora crescere, fare ancora meglio, e credo che questo sia un risultato che accresca l’autostima e la convinzione dei ragazzi, nel sapere che se affronti le partite con questo spirito – giocando come con la Juve che non aveva mai perso e che sta facendo un campionato come sta facendo – ce la possiamo giocare veramente con tutti».
Sicurezza In fondo il nuovo corso del Parma è tutto qui. Sicurezza tattica, con la squadra che passa in modo abbastanza disinvolto dal 3-4-3 al 3-5-2, e autostima accresciuta dai risultati. Corde sensibili in un Parma che, sino a due mesi fa, pensava solo ed esclusivamente ai 40 punti. Ora la salvezza è il primo traguardo. Quello minimo, forse l’unico. Non è un caso che Donadoni abbia sottoscritto un contratto con incentivi a seconda dei risultati raggiunti: il primo “scatto” riguarda il 12° posto. Per la salvezza non sono previsti premi.
A casa delle grandi… Quel «ce la possiamo giocare con tutti» ora merita conferme sul campo. E domenica l’esame è severo: all’Olimpico, con la Roma, le ha quasi sempre buscate. E di santa ragione. Senza dimenticare «le gite» dei mesi scorsi a casa delle grandi squadre: quattro gol in casa Juve e nove gol al Meazza, quattro dal Milan e cinque dall’Inter. Il Parma, con Donadoni in panchina, ha subìto solo tre reti, segnandone sei. Riuscendo a chiudere due gare senza beccare gol. Sicurezza e autostima appunto. Ma si sa, gli esami non finiscono mai.