La notizia dei complimenti di Luis Enrique via twitter l’ha riportata una giovane collega col portatile in mano, Alberto De Rossi era talmente soddisfatto che non sapeva che dire:«Apprezziamo veramente, il mister è una persona splendida», le congratulazioni del quasi coetaneo Bojan ai ragazzi sono state rilevate troppo tardi per registrare le reazioni, il mental coach ormai non fa neanche più notizia. La notizia semmai è che la Roma abbia fatto fuori la Fiorentina, De Rossi fa il modesto: «In questa categoria non ci sono nemici, solo avversari, non ci sono rivincite».
Passato Anche se, con la Juventus, qualcosa da cancellare ci sarebbe: prima della finale col Genoa del 2007, il miglior risultato del tecnico al Viareggio erano due semifinali, entrambe coi bianconeri: «Ricordo l’ultima: eravamo senza 9 giocatori, di cui 6 in difesa, l’influenza ci aveva tolto mezza squadra, quelli in campo non erano al meglio, Grillo uscì subito, ci segnò lo stopper, Zammuto, dopo 9′. Fine primo tempo, 4-0 per loro. Era una Juventus straordinaria, Marchisio e tutti gli altri».
Protagonisti Era una bella squadra anche la Fiorentina, solida, anche se troppo legata all’estro del fuoriquota Acosty: il suo torneo sembrava finito, ieri è sbucato a sorpresa. «Un giocatore straordinario, di quelli che fanno la differenza». Cosa che era richiesta anche a Viviani, che però ha faticato a incidere. Il rigore sbagliato alla mezz’ora poteva pesare, quando è cominciata la serie non ci ha pensato un attimo, si è ripresentato sul dischetto per primo e ha battuto un portiere che nei 120′ di gioco era sembrato Batman. «A me va benissimo così — continua De Rossi — averlo in squadra dà sicurezza. Sa come gestire i ritmi, in questa squadra un po’ pazzoide in cui certe volte tutti cominciano a buttarsi in attacco. Ma è stato straordinario anche Matteo Ricci. Per come ha giocato, e per come se n’è andato quando, dopo aver segnato il rigore, toccava al fratello, e lui non lo ha voluto guardare. Federico lo abbiamo fatto entrare apposta, alla fine dei supplementari, rischiando pure, perché non avevo capito che c’erano 2′ di recupero e avevo tolto un terzino. Sarà pure un azzardo far entrare un giocatore solo per calciare un rigore, ma lui tecnicamente è una cosa straordinaria, persino più forte del fratello, che è fortissimo. E quando proviamo i rigori, a Trigoria, è capace di metterne dentro 30 su 30, tutti nello stesso angolino».