(A. Pugliese) -In quattro piccoli giorni, si troverà ad affrontare i due più grandi shock della sua avventura romana. Prima quel Cagliari che gli ha rovinato l’esordio in campionato all’Olimpico (anche se con lo Slovan Bratislava, in Europa League, non era andata poi così meglio), poi l’Inter di Lucio, il giocatore che ne ha messo a rischio la carriera.Maarten Stekelenburg va a caccia di rivincite, magari già da stasera. Anche se, è ovvio, la mente vola già alla sfida di sabato sera, quella in cui si ritroverà davanti proprio l’Inter. E Lucio. In campo «Il colpo alla testa di Lucio? Cose che nel calcio possono succedere», ha detto il portiere giallorosso a «La Roma», la rivista ufficiale del club giallorosso. Quel giorno, era il 17 settembre scorso, Stekelenburg finì la sua partita al Meazza in largo anticipo, al 18′ del primo tempo, quando Lucio non frenò la corsa e lo colpì alla tempia su di un’uscita bassa. Poi gli occhi rovesciati, lo svenimento immediato e la corsa all’ospedale Niguarda, per gli accertamenti e la Tac, fortunatamente negativa. Lucio è stato ammonito, poi si è informato durante l’intervallo sulle condizioni di Maarten, per poi mandargli un messaggio di scuse: «Non ho fatto in tempo a levare la gamba». Punti di vista, hanno pensato molti rivedendo le immagini. «Ma da allora il difensore brasiliano non si è fatto più sentire — spiega l’estremo difensore olandese — ma avremo modo di vederci presto all’Olimpico. Per fortuna il trauma non è stato così pesante come quello subito in passato da Cech, in fondo ho saltato solo tre partite». Per fortuna, appunto, visto anche il suo rendimento in costante crescita. Stekelenburg, nel frattempo, si è ambientato benissimo a Roma: «Difficile trovare le parole, il posto è unico. Girare per strada è un po’ più difficile rispetto a Amsterdam, ma la cosa mi piace». Non ne avevamo dubbi.