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GAZZETTA GIALLOROSSA. Aldo Firicano: “Male Kjaer e Rosi, in Italia il risultato fa la differenza e Luis Enrique non ce l’ha nel dna”

Aldo Firicano

Nel day after di Cagliari-Roma, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato Aldo Firicano, grande ex difensore del Cagliari (225 partite) ed ex capitano della Fiorentina negli anni d’oro, per analizzare le cause e gli effetti, della brutta sconfitta patita dai giallorossi al Sant’Elia. Ecco le sue parole:

Cagliari-Roma?

“Mi è sembrato che al di la degli episodi il Cagliari fosse più attento e meno svagato, e naturalmente è stato premiato. Ha vinto la squadra che voleva vincere di più. Il risultato finale è stato una sorpresa: i giallorossi però sono stati puniti oltremodo”.

Chiavi del match?

“Bene gli attaccanti del Cagliari, male la difesa della Roma, che mi è apparsa distratta in più occasioni con fuori giochi un pò azzardati. La partita è stata decisa sui rischi che la Roma ha preso e che non ha saputo affrontare”.

Luis Enrique?

“Non è che la partita di ieri cambia qualcosa. Probabilmente c’era qualche uomo meno concentrato e in una squadra che gioca così e prende molti rischi queste cose non te le puoi permettere. I gol anche belli, sono stati favoriti dal troppo spazio dato agli attaccanti del Cagliari. In questo campionato mi è piaciuta la filosofia e il gioco che naturalmente va coniugato ai risultati. Luis Enrique comunque ha una sua logica, ma non so se avrà futuro. Tutto dipenderà da i risultati, ma sono sicuro che farà tesoro di queste partite. In Italia più che in Spagna però il risultato fa la differenza più del gioco. Luis Enrique non ha ancora queste cose nel dna”.

Parlando di disattenzioni difensive?

“Kjaer e Rosi sono stati molto superficiali e questo ha permesso agli attaccanti di aver molta liberta. In un campo come Cagliari queste cose si pagano”.

Capitolo attaccanti?

“Molto bene Pinilla, ha fatto quello che tutti si aspettavano. Borini, sta dimostrando di avere delle qualità importanti. Alla Roma è mancato l’apporto dei senatori”.

Sant’Elia campo tabù?

“Cagliari è uno stadio difficile e questo nel calcio conta. Ci sono dei campi che sono veramente stregati. Non ne farei una dramma in classifica”.

Obiettivi?

“Il Cagliari credo sia in linea con i suoi programmi iniziali e i suoi obiettivi. E’ un campionato tranquillo, malgrado Cellino abbia fatto già 4 cambi in panchina. Dalla Roma invece, visto il potenziale, ci si aspetta di più, poi se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, guardiamo al fatto che è una società giovane con un allenatore giovane ai quali bisogna dare almeno un anno di tempo”.

A cura di Flavio Festuccia

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