Che il colpo dell’ultimo minuto non sarebbe mai arrivato era nell’aria, ma neanche ci si aspettava che il mercato giallorosso in entrata si sarebbe concluso solamente con gli ingaggi di Marquinho, arrivato in prestito con diritto di riscatto dalla Fluminense, e di Ferrante, giovane attacccante del Piacenza classe 1995, che assieme a Nico Lopez si aggregherà alla Primavera di Alberto De Rossi. Dopo le cessioni di due pezzi da novanta, anche se al margine del progetto di Luis Enrique, come Borriello e Pizarro, chiunque si sarebbe aspettato che la società si sarebbe mossa per sostituirli o per lo meno che, dopo essersi scaricata due ingaggi abbastanza pesanti (2,5 milioni l’anno per Borriello e quasi 3 per il cileno), avrebbe investito parte della cassa a disposizione per acquistare quel difensore centrale che tanto servirebbe o un altro mediano di centrocampo. Ma niente di tutto ciò, neppure un giovane da inserire nella rosa a disposizione del mister asturiano: nei giorni scorsi infatti la presenza a Roma di Daniel Passarella, presidente del River Plate, aveva fatto pensare che la dirigenza giallorossa volesse puntare, dopo Lamela, ancora una volta sul vivaio del club argentino, acquistando o prendendo in prestito a zero un baby talento da svezzare e da far crescere con la maglia della Roma. Idee sbagliate, come fallaci erano le voci giunte dalla francia, che davano quasi per conclusa la trattativa con il Saint-Etienne per Faouzi Ghoulam, esterno mancino classe 1991. Ma perché tutto ciò? Perché un mercato in entrata così scarno? La risposta più plausibile è che la società abbia deciso d’investire tutto quanto, o quasi, il “tesoretto” per il rinnovo di Daniele De Rossi, avendo a disposizione tutto il contante necessario per poter tener testa ad offerte milionarie come quelle di City o Real. Se così dovesse essere, la speranza è che il nuovo contratto, che a quanto sembra è stato firmato dal centrocampista di Ostia ed il cui annuncio del rinnovo è questione di ore, sia all’altezza del giocatore e che la clausola rescissoria ad esso allegata non sia di 10 milioni come era stato auspicato, ma che si aggiri intorno ai 25-30 milioni di euro: infatti una clausola a soli 10 milioni sarebbe un vero e proprio regalo per i vari club europei che ormai da mesi aspirano al cartellino di “capitan futuro”.
A cura di Edwin Iacobacci