Anticipare Roma-Inter alle 15 per il maltempo è l’ennesima mossa di un sistema che piano piano sta cercando di portare i tifosi dai seggiolini dello stadio alle poltrone di casa. Non sarebbe stato più semplice spostarla a domenica alle 15 (giorno festivo) assieme alle altre partite di Serie A? Assolutamente no. Una partita di cartello come Roma-Inter assieme alle altre gare di campionato avrebbe perso milioni di share. Quindi cosa fare? Anticiparla alle 15 di sabato pomeriggio, non tenendo conto che la maggior parte dei tifosi che avevano acquistato il biglietto per sabato sera, il sabato pomeriggio, lavorano. Ma cosa importa? L’importante è che incollati al televisore ci siano quelle migliaia di telespettatori che contribuiscono ad aumentare le casse delle reti televisive. Che poi allo stadio la gente ci vada, non conta. Conta che il comune mortale pensi che Roma-Inter sia stata anticipata al primo pomeriggio per fare un favore ai tifosi, che in questo modo potranno raggiungere tranquillamente lo stadio. Ma se è prevista neve abbondante da venerdì sera a domenica, magicamente alle 15 di sabato dovrebbe interrompersi? E poi da quando la Lega fa favori ai tifosi, da quando è così gentile? E per questo favore andrebbero anche ringraziate le istituzioni? Ma perfavore. Senza tifosi il calcio non avrebbe senso, perchè il calcio sono i tifosi, poi le società ed infine le televisioni. Solamente che in Italia questa scala gerarchica è posta al contrario. L’unica nota positiva di tutto ciò, se così si può chiamare, è che, a chi non potrà andare allo stadio sabato, verrà rimborsato il biglietto. Ma del rimborso non ci importa, la cosa che c’importa è esserci, sempre!
A cura di Edwin Iacobacci