(C. Conti) – A Piazza Affari torna la «Febbre a 90’». Il termometro è schizzato per i titoli delle società calcistiche Juventus e Roma che, durante la seduta di ieri, sono stati entrambi sospesi per eccesso di rialzo: la Vecchia Signora ha chiuso a quota 0,23 euro segnando un balzo del 26,76% e volumi da capogiro, mentre il club giallorosso ha guadagnato quasi l’8% a 0,53 euro. Che cosa ha scatenato gli acquisti sulle due società quotate? Partiamo da Torino dove nonostante il deludente 0 a 0 con il Siena, la squadra del presidente Andrea Agnelli e guidata Antonio Conte resta in testa alla classifica, e vede sempre più avvicinarsi l’effetto Champions League sui ricavi.
Dietro al rally, riferiscono dalle sale operative, ci sarebbe l’assestamento sul prezzo dell’aumento di capitale da 120 milioni appena concluso peraltro con successo. I trader escludono, inoltre, che all’orizzonte ci sia un possibile delisting: nello stesso prospetto relativo all’aumento è scritto chiaramente che la società non verrà tolta dalla Borsa. Il club bianconero, di fatto, ha un azionariato popolare: la Juventus ha chiesto 39 milioni ai suoi 40mila tifosi-risparmiatori e alla fine ne ha incassati 33. Il tifo è il dodicesimo uomo in campo, anche su quello di Piazza Affari: in tempi di fair play finanziario i 41mila posti sempre pieni del nuovo stadio di proprietà, contribuiscono a stabilizzare il patrimonio della società, rilanciando gli utili e riequilibrando il peso delle entrate oggi troppo sbilanciate dalla parte dei ricavi dalla vendita dei diritti televisivi.
Meno bollente, ma comunque calda, la seduta dell’As Roma che ieri ha fatto registrare volumi decisamente superiori alla media giornaliera mensile. Dopo i festeggiamenti in campo e fuori seguiti alla vittoria schiacciante (4 a 0) contro l’Inter, è stato annunciato il rinnovo contrattuale di Daniele De Rossi, altra colonna portante della squadra romana assieme a Francesco Totti. Il nuovo contratto quinquennale prevede il riconoscimento di circa 10 milioni per ciascuna stagione sportiva, oltre a premi individuali correlati sia al raggiungimento di prefissati obiettivi sportivi della squadra, sia alle presenze del calciatore nelle diverse competizioni. L’As Roma acquisirà, inoltre, i diritti di sfruttamento commerciale dell’immagine del calciatore, a cui saranno riconosciuti il 50% dei relativi ricavi. Nonostante sia estremamente pesante in cinque anni (vale tre ricapitalizzazioni), il contratto (su cui oltre al direttore generale Franco Baldini ha lavorato in prima persona l’amministratore delegato Claudio Fenucci) viene letto come un impegno finanziario forte verso lo sviluppo del club. Ma più che la notizia di De Rossi, a scaldare il titolo sarebbero state le voci di un possibile delisting che però, al momento, sarebbe troppo costoso per la nuova proprietà americana. Senza dimenticare che il titolo è ancora sottovalutato al prezzo attuale e che nei prossimi mesi sono attesi nuovi soci finanziatori (soprattutto americani e cinesi) anche grazie all’accordo per lo stadio che valorizzerà la società. Il club, inoltre, si è riavvicinato alla zona Champions. Chi, invece, ieri non ha festeggiato in Borsa è la Ss Lazio: il titolo della squadra biancoceleste ha perso il 2,4% dopo il 3-2 incassato dal Genoa.