(U. Trani) –«Due, tre regole. Poche, ma chiare». Più volte lo stanno ripetendo, da qualche giorno, Baldini e Sabatini, per spiegare il pianeta di Luis. Per far capire che Trigoria non è una caserma.Perché l’asturiano è addrittura di manica larga: non porta in ritiro la squadra prima delle partite casalinghe; a volte, in caso di notturna in trasferta, parte la mattina dell’incontro, lasciando i giocatori a casa anche la sera della vigilia; se vede impegnarsi il gruppo nel modo giusto concede un giorno in più di riposo o come ha fatto a Natale addirittura dà 11 giorni di ferie (nessun tecnico di serie A ha concesso un periodo così lungo). Ma sulla puntualità Lucho non transige. C’è un registro negli spogliatoi che viene ritirato un’ora prima dell’inizio dell’allenamento (esempio: se in campo si comincia alle 14, alle 13 viene tolto): chi non si è presentato in tempo per poter mettere la firma, riceverà la multa dalla società. I recidivi vengono esclusi dalla lista dei convocati della partita successiva. Cicinho, tanto per fare un nome, è stato tra i primi a finire in punizione. Totti e De Rossi no: il Francesco spesso anticipa tutti. E Daniele, fino alla riunione tecnica di Bergamo, anche. Le poche regole riguardano i ritardatari e chi in assoluto manca di rispetto a chi fa parte del gruppo.