(M. Ferretti) – Walter Sabatini, il ds della Roma, va a ruota libera. Sul mercato futuro, soprattutto. «La società non ha messo mai paletti, insieme a Baldini e Fenucci stiamo lavorando per proporre cose corrette. Sarebbe troppo facile ipotizzare la campagna acquisti del City, però la società non ci ha mai inibito per le scelte che faremo. Cercheremo sempre di avere un numero di giocatori non altissimo, sennò diventa un problema gestirli. Sappiamo bene che i giocatori che verranno dovranno essere molto forti.
Un po’ di nomi sul taccuino di Sabatini? Manolas, centrale difensivo dell’Aek Atene, Manolev, terzino del Psv, l’esterno Vanden Borre (Genk), il norvergese Demidov (difensore, Real Sociedad), Gholulam (difensore, S.Etienne), il centrale Capuano del Pescara, Tomic (centrocampista, Partizan Belgrado), Tomecak (centrocampista, D.Zagabria), Jankovic (attaccante, Stella Rossa) oltre agli argentini Ocampos (attaccante, River Plate), Cirigliano (mediano, River Plate) e Pezzella (centrale, River Plate).Secondo indiscrezioni, il tesoretto per l’estate non dovrebbe superare i 40 milioni di euro, cessioni escluse. Ancora Sabatini. «A gennaio non siamo intervenuti perché a gennaio non si muovono i calciatori forti e perché abbiamo voluto dare, su suo input, la possibilità al tecnico di lavorare con un certo numero di giocatori.
Domanda ricorrente: ma i soldi per il mercato ci sono? «La proprietà americana è molto presente anche se distante: abbiamo fatto una riunione (c’era anche Pannes, ndr) per organizzare un piano (senza la Champions, pare, ndr), vogliamo capire questa squadra prima di muoverci. Bisogna prima stabilire una forte identità nel gioco e nei comportamenti, sta nascendo nei giocatori l’idea di quello che siamo e dobbiamo essere. Siamo certi di poter combattere già quest’anno per ottenere qualcosa: se questa squadra si confermerà, l’anno prossimo potremo diventare molto più forti». Traduzione: i soldi non mancano. E l’obiettivo per la prossima stagione è (sarà) tentare di vincere.
«Adesso ci manca probabilmente la convinzione di poterlo fare. A volte subiamo delle situazioni tattiche e non troviamo immediatamente le contromisure, ma questa è una squadra già competitiva che se avesse vinto a Siena sarebbe stata già in un’orbita interessante. Anche se i numeri oggi ci condannano, l’obiettivo deve essere combattere per arrivare in Champions. Io auspico la competitività, che significa giocare alla pari con tutti. Sono molto soddisfatto di quello che sta facendo la squadra.Giochiamo un calcio esclusivo in Italia, siamo vittime di qualche rovescio ma dobbiamo saperlo sopportare. Sapevamo che per creare una grande squadra dovevamo passare per questo percorso. Non sarà un piano quinquennale di memoria staliniana ma la nostra sarà un’affermazione molto più veloce. Non vogliamo che Luis diventi un tattico, un alchimista. Vogliamo un allenatore che sia un portatore di un’idea, che ce la riconoscano in Europa e dobbiamo avere la forza di andare avanti nonostante qualche sconfitta».